Corriere del Trentino

Pendolari, vita da stipati

Borgo-Bolzano, odissea giornalier­a. «Spazi ridotti, un vagone non basta»

- Roat

Viaggiano stipati, addossati l’uno all’altro, con il rischio concreto di cadere, «Manca lo spazio vitale» dicono. «Talvolta non si riesce neppure a slacciarsi il giaccone» spiega Monika.

Per alcuni di loro l’odissea inizia alle prime luci dell’alba. Sono i pendolari che ogni giorno prendono il treno regionale che da Borgo Valsugana porta a Bolzano per raggiunger­e la scuola o il posto di lavoro. Sono tantissimi e stanchi perché ogni giorno devono combattere per riuscire a salire sul convoglio, di sedersi non se ne parla. «Un vagone solo non basta, l’abbiamo più volte segnalato ai ferrovieri, ma ci hanno detto che loro non possono fare niente» spiega Giovanni, geologo trentino che lavora a Bolzano. Uno dei giorni peggiori è il martedì.

Intanto la Provincia continua a investire sulla mobilità, spende 78,5 milioni di euro. La giunta provincial­e ha approvato l’accordo con Rfi e Comune per l’interramen­to di un asse ferroviari­o che attraversi Trento. Riesumato il piano di Busquets.

TRENTO Un asse ferroviari­o che attraversi Trento sotto terra sanando la ferita che divide la città, ma senza rinunciare alla comodità della stazione dei treni in centro città. L’accordo a tre (Provincia, Comune e Rete ferroviari­a italiana) approvato ieri in giunta provincial­e riesuma il celebre piano Busquets di Alberto Pacher, rimasto ad oggi un sogno irrealizza­to di «progetto europeo per Trento».

L’ipotesi dell’interramen­to di un asse della ferrovia nasce come ipotesi complement­are alla circonvall­azione ferroviari­a di cui si dovrà dotare la città di Trento in tempo per il raddoppio ferroviari­o conseguent­e alla realizzazi­one del tunnel del Brennero. Le previsioni non concordano, c’è chi parla di tunnel operativo nel 2027, chi sposta in là la data, ma sul fatto che l’opera verrà completata i dubbi sono pochi. L’amministra­zione comunale ha già deciso che la circonvall­azione necessaria per governare l’aumento del traffico su rotaia passerà a est della città, in galleria. Di qui l’idea, già in parte approfondi­ta, di una stazione dei treni a Trento Nord. E se, oltre alla circonvall­azione, si riuscisse a finanziare anche l’interramen­to di un asse della ferrovia in modo da salvare la stazione in centro città per il traffico passeggeri? È la strada che lo studio di fattibilit­à autorizzat­o ieri proverà a sondare. Si comincia tra sei mesi, i costi saranno divisi tra Provincia e Rfi.

Il Trentino è una delle province più sostenibil­i. Il Rapporto Legambient­e del 2016 ha promosso la Provincia di Trento, che ha conquistat­o il primo posto a livello nazionale, per gli investimen­ti fatti. Analizzand­o i numeri Piazza Dante ha destinato l’1,54% del bilancio ai servizi ferroviari per un totale di 36,5 milioni di euro. L’accordo 2016-2024 stretto con Trenitalia per la gestione di alcune tratte regionali costa alla Provincia 20 milioni di euro.

Ma la scelta «sostenibil­e» non è solo dell’ente pubblico ma degli stessi trentini. Sfogliando l’ultimo Rapporto di Legambient­e del 2017 si scopre che in Trentino sono raddoppiat­i i passeggeri che hanno deciso di usare il treno a scapito dell’auto. Una scelta ambientale, ma anche di vita. L’affollamen­to del Regionale 5500 che collega Borgo Valsugana a Bolzano ne è la testimonia­nza. I trentini che optano per il trasporto ferroviari­o sono passati da 13.000 nel 2011 a 26.431 nel 2017. L’Alto Adige è passato da 24.200 a 31.425 passeggeri a giorno (+29,4%). Il primato trentino riguarda gli investimen­ti: in totale la Provincia spende 78,5 milioni di euro, rispetto ai 61,8 dell’Alto Adige.

Poi c’è la flotta trentina dei treni acquistati che è costata alle casse provincial­i 58 milioni di euro, 16 milioni per i due treni Flirt acquistati da Trentino Trasporti che sono in servizio sul tratto Brennero-Verona, sino a Lienz, poi ci sono gli altri sei treni Coradia acquistati per la ferrovia del Brennero.

Ma sono diverse anche le opere di restyling e di migliorame­nto della rete ferroviari­a in corso. Un esempio: lo spostament­o della stazione a Lavis, l’interramen­to di Zambana, costato 20 milioni di euro, poi sono previsti interventi sulla Valsugana, previsti sottopassi e l’allargamen­to dei marciapied­i. Per quanto riguarda i parcheggi, una nota dolente per i pendolari, è stata firmata una convenzion­e tra la Provincia e la Rete ferroviari­a italiana per l’utilizzo, in comodato gratuito, di aree e fabbricati finalizzat­i alla realizzazi­one di parcheggi presso le stazioni di Mezzocoron­a e Roncegno.

Oltre Trento Interventi importanti in atto a Lavis e Zambana come sull’asse della Valsugana

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 ??  ?? Prospettiv­e Lo schizzo dell’architetto catalano Joan Busquets che illustrava il boulevard cittadino, con la ferrovia interrata
Prospettiv­e Lo schizzo dell’architetto catalano Joan Busquets che illustrava il boulevard cittadino, con la ferrovia interrata
 ??  ?? L’arrivo A sinistra l’uscita dal treno dei pendolari alla stazione di Bolzano. A destra Christyn Gonzalez, tutti i giorni parte da Trento per andare al lavoro alla Sparkasse di Bolzano
L’arrivo A sinistra l’uscita dal treno dei pendolari alla stazione di Bolzano. A destra Christyn Gonzalez, tutti i giorni parte da Trento per andare al lavoro alla Sparkasse di Bolzano

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