IL RUOLO STRATEGICO DELLA SAT E I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Da appassionato di montagna ho letto con attenzione l’intervista rilasciata l’altro giorno dal presidente della Sat, Claudio Bassetti, alla vigilia del cambio della guardia. Non sono iscritto Sat, ma ritengo importante il lavoro che l’associazione, molto amata dai trentini, sta portando avanti. Un interlocutore serio della politica, con posizioni talvolta anche dure, ma mai demagogiche. Tra i ragionamenti proposti da Bassetti, quello che mi ha colpito e che considero strategico per l’immediato futuro riguarda il cambiamento climatico. Il presidente Sat afferma che «un simile tema è scomparso dalle agende della politica». Il richiamo è più che mai necessario, visto che dovremo fare i conti sempre più spesso con un clima non più catalogabile come si faceva in passato. Le quattro stagioni classiche sono sparite, tanto da metterci davanti a uno scenario complesso, di non facile lettura. Interrogarsi sul clima, quindi, non è banale: in ballo ci sono scelte urbanistiche che potrebbero rivelarsi un buco nell’acqua. Non è più tempo insomma di ragionare su un modello unico di sviluppo. La neve rimane il punto di forza dell’offerta, ma non può più essere totalizzante. Non capire ciò
Il ruolo della Sat, in Trentino, riveste molta importanza. Lo ha spiegato lo stesso Bassetti nel dialogo con la nostra Marika Giovannini, evidenziando come in provincia il cinque per cento della popolazione sia socio della Sat. I pareri dell’associazione vengono pertanto ascoltati attentamente, il che però non vuol dire che siano poi metabolizzati e applicati da chi è chiamato a governare il territorio. La presidenza Bassetti non è stata improntata a battaglie di retroguardia. I no che sono arrivati non sono stati ideologici, piuttosto frutto di un confronto aperto, magari aspro, ma mai unilaterale. La montagna è sempre stata vista come un bene da tutelare in quanto rappresenta un valore aggiunto per il territorio. Se questo bene viene travolto da dinamiche improntate allo sviluppo esasperato rischia di perdere appeal, lasciando spazio alla pura mercificazione. In tale ragionamento, quindi, il tema del cambiamento climatico gioca un ruolo decisivo per il futuro. Prima la politica ne prenderà coscienza e prima riuscirà a leggere le trasformazioni evitando di farsi trovare impreparata.