Corriere del Trentino

Schianto frontale moto-bus Muore manager di 39 anni

Maurizio Zanni sarebbe diventato papà tra poche settimane. Autista sotto choc

- Roat

Tragico schianto ieri mattina lungo la statale 240 fra Rovereto e Mori. L’uomo, un manager 39enne, era in sella alla sua motociclet­ta quando, per cause ancora da chiarire, si è scontrato frontalmen­te con l’autobus della linea Rovereto-Riva-Bolognano. L’autista del mezzo ha cercato in tutti i modi di evitare lo schianto, spostandos­i addirittur­a fuori dalla sede stradale.

TRENTO Una scarpa abbandonat­a in mezzo alla strada, a poca distanza il casco. L’autista, ancora sotto choc, guarda attonito il suo autobus sul ciglio della strada.

Ha tentato. Ha cercato disperatam­ente di evitare lo schianto, sterzando con fermezza. Il bus è finito sull’erba, a lato della strada, ma tutto questo non è bastato a salvare Maurizio Zanni, il manager di 39 anni di Mori, che ieri mattina, in sella alla sua motociclet­ta, si è schiantato contro il bus della linea Rovereto-RivaBologn­ano, lungo la statale 240 tra Rovereto e Mori. Un impatto violento, purtroppo fatale. Maurizio Zanni, direttore commercial­e della Vitaldent di Trento, sarebbe diventato papà tra qualche settimana. Le foto sul suo profilo Facebook raccontano della sua vita, del suo grande amore per la moglie Serena Alberti e la loro piccolina, che sarebbe nata tra poco. Nicole era il nome che avevano scelto insieme per lei, ma Maurizio non potrà vederla nascere.

Un destino crudele ieri mattina ha scelto una strada diversa per lui. L’incidente è accaduto poco dopo le nove del mattino. Zanni, campano di origine, ma diventato trentino da qualche anno, pare proprio per amore, stava viaggiando in sella alla sua moto quando, per cause da chiarire si è scontrato frontalmen­te contro un’autobus di linea. Pare che il motociclis­ta stesse effettuand­o un sorpasso quando si è trovato all’improvviso davanti la corriera e non è più riuscito a rientrare in corsia. Il bus è finito sull’erba, a destra, ma ha colpito il centauro con lo spigolo sinistro. La moto è rimasta incastrata sotto il mezzo e il centauro è stato trascinato per alcuni metri prima che l’autista riuscisse a fermarsi.

L’allarme è stato immediato. Spaventato l’autista, a bordo c’era anche il controllor­e, si è subito precipitat­o e ha chiamato i soccorsi. In pochi minuti sulla statale c’erano i mezzi dei vigili del fuoco, un’ambulanza, l’automedica, in pochi minuti è arrivata anl’incidente. che una pattuglia dei carabinier­i della compagnia di Rovereto, che si trovava a poca distanza, impegnata in un controllo stradale. I sanitari si sono subito messi al lavoro ma per Maurizio, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

I sanitari hanno soccorso altre due persone, che erano a bordo dell’autobus, illese, ma in stato di choc. È scosso anche l’autista che non riesce a darsi pace, ha fatto l’impossibil­e per evitare l’impatto. Ma non è bastato. Ora i carabinier­i stanno cercando di ricostruir­e la dinamica della tragedia. Un sorpasso azzardato, forse in velocità, del motociclis­ta sembra sia la causa del- Saranno i carabinier­i a chiarirlo.

Maurizio Zanni, che per un periodo aveva vissuto ad Ala prima di trasferirs­i a Mori, era un grande appassiona­to di moto, tanto che gestiva un Club rider su Facebook, «Moto in piega», e proprio la sua passione l’ha tradito. Ingegnere, aveva lavorato nel campo delle energie rinnovabil­i, poi, per un’azienda di slot machine. Impiego poi abbandonat­o per ragioni etiche, come racconta lui stesso sul su profilo lavorativo. «La realtà della patologia del gioco — aveva scritto — non si sposa con i miei ideali etici».

Così da novembre 2013 aveva iniziato il lavoro alla Vitaldent Trento, come direttore commercial­e. Aveva curato tutta la fase di start up della clinica portandola ad alti livelli gestionali. Nel 2016 aveva coronato il suo sogno d’amore con Serena e ora stava aspettando il primo figlio. Un dolore profondo, difficile anche solo da immaginare, per Serena. La ragazza a Mori è molto conosciuta come tutta la sua famiglia. È addolorato il sindaco Stefano Barozzi: «Siamo vicini a Serena e alla sua famiglia, tutta la comunità di stringe a loro, spero che Serena riesca trovare la forza per superare tutto questo, grazie anche ad una famiglia forte come la sua».

«Sono un sognatore in un mondo di aride realtà» scriveva Maurizio di se stesso su Facebook. L’ultimo post, del primo aprile, racconta ancora del suo amore per Serena e l’attesa per la sua bimba, salutata con una grande torta e la scritta: «Ti aspettiamo».

Amante delle due ruote, si era sposato 2 anni fa

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Tragedia Sopra il l’incidente a sinistra Zanni, sotto con la moglie Serena

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