Profumo: scuola troppo carica Ma rinascerà
«La complessità è cresciuta e sono
stati spazzati via soggetti un tempo determinanti per la formazione, quali famiglie, parrocchie e partiti, quindi la scuola ha un sovrappiù di impegno, ma vive nello stesso tempo un grande rinascimento». Ad affermarlo, al festival dell’educazione «Educa» a Rovereto è stato Francesco Profumo, presidente della Fondazione Bruno Kessler. In un dialogo con l’editore Alessandro Laterza e il docente universitario Piero Dominici, Profumo ha evidenziato la propria sorpresa per l’assenza «nella recente campagna elettorale le righe scritte sull’argomento siano state uguali a zero». Il presidente di Fbk ha poi elencato «tre leve per il cambiamento», ovvero il capitale professionale e il suo sviluppo quanto a leadership educative, le tecnologie digitali nella scuola e l’esistenza di buone pratiche da diffondere.
L’ex ministro ha poi spiegato che l’introduzione di due anni di tirocinio per diventare insegnanti costituisce «un grosso passo avanti», a fronte di un «corpo docente di un milione di persone con età media sopra i 50 anni e una riqualificazione complessa». Profumo ha infine puntato il dito sulle graduatorie di insegnanti rimaste aperte per molti anni, fino a svuotarle, portando ad esempio quanto accaduto per gli insegnanti di matematica. «Qualche anno fa era stata evidenziata la carenza di docenti di materie scientifiche — spiega — I risultati così negativi dei test Pisa sono tali perché il 60% dei docenti delle medie non sono docenti di matematica. Abbiamo un turn-over di circa 8.000 insegnanti l’anno a fronte di 100.000 domande - ha concluso - e questo non è un modo corretto di fare, indipendentemente dalla politica sindacale. I problemi di welfare si risolvono in altro modo».