C’
è ancora molto da fare, è vero, nell’ambito della rilettura storica del passato e lo dimostra proprio il dibattito sollevato dal
Un bene che il «caso Schützen» sia stato portato sotto i riflettori dall’ex preside Alberto Tomasi, evitando così pericolose derive ideologiche. La storia deve essere raccontata a 360 gradi, con grande rigore scientifico, lasciando possibilmente ai margini letture unilaterali. Sono pertanto gli storici a doversene occupare, persone preparate e qualificate che vanno rispettate e non bollate come «intellettualoidi da salotto» o considerate delle «macchiette». Se si vuole trasformare tutto in una sorta di commedia folkloristica, nessuno lo vieta; a patto però di rimanere fuori dalle aule scolastiche. Vogliamo illustrare ai bambini i costumi degli Schützen? Benissimo, il Museo di San Michele è sicuramente a disposizione, supportato da un nutrito gruppo di esperti pronto a dare ogni informazione. Tutto il resto è solo spicciola propaganda.