Merano, la rivolta dei negozianti: troppi vincoli
Costituita l’associazione Cam: le regole sull’arredo urbano ci danneggiano. La replica: protesta assurda
BOLZANO Non è una distacco in grande stile dalle due organizzazioni del commercio ufficiali, ma la forma di protesta è destinata a durare.
Un nutrito gruppo di esercenti della città del Passirio ha costituito una nuova associazione di categoria, la Commercianti Associati Meranesi, per esprimere tutto il proprio disagio riguardo alle norme che disciplinano a Merano l’esposizione all’esterno dei negozi e degli esercizi pubblici di materiale che reclamizzi i prodotti. È la cosìddetta guerra degli «stendini» ovvero degli espositori, ma anche di altri simboli che servono a richiamare i clienti.
«Non intendiamo distaccarci dall’Unione Commercio o da Confesercenti cui rimaniamo associati, ma vogliamo esprimere tutto il nostro disagio per essere rimasti da anni inascoltati su questo e altri temi». A dirlo è Elisabetta Rossi Innerhofer titolare di un negozio di pelletteria sulla Passeggiata Lungo Passirio e segretaria della neocostituita Cam/Vhm che conta all’avvio 25 aderenti: «Le adesioni stanno fioccando — continua Rossi Innerhofer — perché questo è un problema che riuna guarda molte vie. Da un po’ di tempo i vigili urbani fanno multe a tutto spiano e sempre agli stessi, non volendo vedere deliberatamente altre situazioni che contravvengono alle rigide regole comunali. Non vogliamo trasformare Merano in un mercato a cielo aperto ma vogliamo che si faccia subito una deroga per permetterci di lavorare e che poi ci si sieda a un tavolo per discutere sulle regole». I commercianti, secondo Rossi Innerhofer, lamentano grossi cali di fatturato a causa delle rigidità sull’arredo urbano imposte dalla Municipalità e non sono più disposti a tollerare la situazione.
Joachim Ellmenreich, da febbraio Obmann di Unione commercio si rammarica di questa scelta: «Nel mio breve periodo di presidenza da me non è venuto nessuno a lamentarsi — afferma — non ha molto senso creare una nuova associazione perché è l’unione che fa la forza. A suo tempo si è discusso molto dell’arredo urbano perché occorreva una disciplina, ora dopo cinque anni è forse il caso di rivedere qualcosa, ma sono convinto che se gli affari si sono ridotti non è certo per stand mancante all’esterno di un esercizio».
Un’affermazione condivisa anche da Aris Deflorian di Confesercenti, che aggiunge: «Stiamo lavorando con l’assessora Strohmer per ottenere una disciplina diversa soprattutto per le vie periferiche e le gallerie, ma devo dire che anche da noi non abbiamo avuto le file di commercianti che protestano. Certo è che anche noi siamo dell’avviso che non si debbano adottare due pesi e due misure multando alcuni sì e altri no».
Sospetti «Le multe hanno colpito sempre gli stessi»