Cda Itas, duello Fugatti-Rossi
Il leghista: «Governatore sconfitto». Il presidente: «Lasciamo fuori la politica»
«La sconfitta di Girardi è anche una sconfitta di Rossi». All’indomani dell’assemblea elettiva di Itas mutua, il deputato della Lega Maurizio Fugatti attacca il presidente: «Avrebbe dovuto prendere le distanze, stando zitto ha alimentato i dubbi». Immediata la replica del governatore: «Itas è una compagnia di assicurazioni, non un Comune o un consiglio provinciale. Evitiamo di buttare tutto in politica». A riportare la questione sull’attività della mutua è Giuseppe Detomas: «Concentriamoci sul piano industriale».
«La sconfitta di Girardi TRENTO determina anche un depotenziamento del presidente Rossi, che lo volesse o meno». La lettura che Maurizio Fugatti dà all’esito dell’assemblea elettiva di Itas mutua risponde a una logica precisa. Nonostante Ugo Rossi non abbia mai voluto («giustamente» sottolinea il deputato leghista) esprimersi pubblicamente sui passaggi interni all’istituto assicurativo, secondo Fugatti «difficilmente si può pensare che dietro alla candidatura di Girardi non ci fosse la volontà del presidente della Provincia di intervenire con un uomo molto vicino a sé». «E, paradossalmente, questa mossa che avrebbe dovuto rafforzare la sua figura rischia invece di indebolirlo» aggiunge il parlamentare, che da consigliere provinciale aveva presentato un’interrogazione ipotizzando un’incompatibilità fra l’avvocato trentino e l’eventuale ruolo che avrebbe ricoperto in Itas, intrattenendo il suo studio dei rapporti lavorativi con la stessa mutua. Per Rossi sarebbe stato meglio, insomma, esporsi e prendere le distanze: «Stando zitto ha invece alimentato i dubbi» commenta Fugatti.
«Itas è una compagnia di assicurazioni, non un Comune o un consiglio provinciale — replica il governatore — Evitiamo per favore di buttare tutto in politica, anche perché su Itas non è mai fatto politica e ci mancherebbe». Rossi ribadisce come Girardi resti «un professionista serio e stimato a prescindere dall’esito dell’assemblea» e quanto all’istituto assicurativo si dice «tranquillo»: «Recentemente avevo eseguito una verifica presso Ivass per accertarmi che non ci fossero problemi tali da mettere in difficoltà la compagnia e mi erano stati esclusi». «Questo è quello che conta e il presidente Lorenz credo sia una garanzia e gli auguro buon lavoro» riprende Rossi, auspicando che «Itas mantenga sede e testa e radici profonde in Trentino, e che sappia crescere stando da protagonista sul mercato italiano e che sviluppi sinergie positive con Alto Adige e mondo tedesco». Un punto, quello della territorialità, che vede sintonici presidente e deputato: «Nei mesi scorsi si erano palesati dei rischi, invece resterà in mani trentine e ciò è positivo» dice Fugatti.
«Penso non ci sia stato alcuno scontro politico e, anzi, credo che le elezioni di Itas non possano essere banalizzate come tale» è il commento di Giuseppe Detomas, al contempo delegato degli agenti della mutua e consigliere provinciale. La sua posizione sarebbe confermata dall’«animata assemblea a cui abbiamo assistito, in cui per la prima volta la gente si è confrontata veramente, parlando, prendendo posizione e mettendoci la faccia». Per tali ragioni Detomas crede «che nessuno abbia mai pensato dietro ci fosse una partita politica». Di più, «me lo auguro» dice, «perché Itas non ha bisogno delle instabilità della politica bensì di proseguire con il suo lavoro». La priorità della mutua è dunque ripartire da se stessa e dal suo passato. Almeno in parte. «È vero che Edo Benedetti (di cui Lorenz ha spiegato di voler assumere l’eredità, ndr) ha consolidato l’azienda, che però ora è cresciuta e forse lui non l’avrebbe fatta crescere — prosegue — Ma è vero che dovremmo tornare a quel “prima”, consolidando e tranquillizzando l’ambiente». L’espansione continua non è sostenibile, insomma, ed è il caso di togliere il piede dall’acceleratore. «C’è un piano industriale importante, sfidante ma alla portata — conclude Detomas — Prepararlo ha significato comprendere criticità e potenzialità, è su quello che Itas si deve concentrare».