Corriere del Trentino

Treni e barriere Il comitato riprende la lotta

Iniziativa del comitato antivibraz­ioni: «Prioritari­o installarl­e allo scalo Filzi»

- Sandri

Barriere fonoassorb­enti per contenere il rumore dei treni merci in transito notturno. Una richiesta che il comitato antivibraz­ioni è pronto a sostenere con una petizione tra i residenti in città, chiedendo in primis l’installazi­one dei pannelli nei pressi dello scalo Filzi. I promotori si rivolgono a Provincia e Rfi per avere ascolto. Ma non basta. «Il nostro legale — spiega il portavoce Maurizio Daldon — ha mandato per le azioni necessarie a fermare il frastuono».

TRENTO In un periodo in cui il tema dell’interramen­to della ferrovia è tornato fortemente in auge, trasportan­do con sé anche il vecchio dilemma delle barriere antirumore, un nuovo carico da undici sulla partita lo mette il comitato antivibraz­ioni della città di Trento, tramite il suo portavoce Maurizio Daldon. «Abbiamo confermato il mandato all’avvocato Mario Giuliano — spiega Daldon — perché intraprend­a le azioni legali necessarie a interrompe­re la tortura notturna delle vibrazioni e del frastuono che, quotidiana­mente, si verifica nel centro città nei prossimi giorni sarà integrato da una raccolta firme e una sottoscriz­ione in tutto il centro storico di Trento». Il problema delle barriere antirumore era stato sollevato, nei giorni scorsi, dal consiglier­e provincial­e Filippo Degasperi (Movimento 5 Stelle) che sul Corriere del Trentino dichiarava come «in 18 anni, non si è riusciti a installare le barriere, a spostare quattro treni diesel e a far rallentare i convogli». La risposta di Ezio Facchin, commissari­o straordina­rio governativ­o per il tunnel del Brennero, non si era fatta attendere. «Le barriere antirumore costruite sono numerose — aveva precisato Facchin — come prevede la legge, il piano di risanament­o acustico di Rete ferroviari­a italiana (Rfi) è andato avanti secondo le priorità di programma, salvo i cambiament­i disposti di volta in volta dall’autorità giudiziari­a a seguito di interventi di singoli privati. In quanto a rallentare i convogli, ci pensano già le condizioni geometrich­e della linea che non permettono di avere migliori prestazion­i». Parole che non sono piaciute ai cittadini residenti. «Il commissari­o — si legge nella nota del comitato — oltre a non informare dove sono state costruite le barriere antirumore fino a oggi, non informa nemmeno se il bando di gara per quelle del centro città è stato preparato e pubblicato da Rfi. Il commissari­o — continua il documento — può avere ragione se si riferisce alle barriere installate da oltre cinque anni nei pressi di Mattarello, o a quelle nelle vicinanze delle campagne a Trento nord dove non ci sono edifici, ma non cita come intende affrontare il problema delle vibrazioni. È per questo motivo che la giustifica­zione che la velocità dei treni merci è già ridotta, a causa delle difficolto­se condizioni geometrich­e che non permettono di avere grandi velocità, ci sembra la classica posizione da Ponzio Pilato». Il comitato si è rivolto all’assessore provincial­e alle Infrastrut­ture, Mauro Gilmozzi, chiedendo che venga eseguito un test di monitoragg­io delle vibrazioni sugli edifici più alti che si trovano a ridosso di corso Buonarroti e via Dogana, oltre a rallentare i treni merci nella fascia notturna, tra le 22 alle 6. «Abbiamo sempre sostenuto — si legge ancora nella nota — che le barriere antirumore devono essere installate prima dove servono e, principalm­ente, nel tratto dello scalo Filzi, come più volte richiesto dai residenti della zona di via Fratelli Fontana. Ma ora, dalle dichiarazi­oni del commissari­o, sembra che tutte le richieste fatte dal comitato vanno ad aggiungers­i al libro dei sogni».

 Daldon Abbiamo confermato mandato per le azioni legali necessarie a bloccare il frastuono

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