(In)canto
Ha cantato il mese scorso, e con gran successo, nel Lobgesang di Mendelssohn a Torino con l’orchestra della Rai. E presto tornerà in Austria per un altro impegno, nel segno di Bruckner, con il
Te Deum. Ma da giorni l’attenzione e le prove della soprano Sabine von Walther sono concentrate su domani sera, alle 20, al conservatorio di Bolzano. Quando la Società dei Concerti, in collaborazione con il conservatorio «Monteverdi» (direttore artistico della saison è Joseph Lanz) proporrà una serata musicale fervida e imperdibile. Si esibiranno il Monteverdi Brass Quintet e l’Orchestra da camera Monteverdi Akademie con, appunto, l’interprete solista. Il programma prevede il Quintetto n. 1 op. 5 di Victor Ewald eseguito dal Monteverdi Brass Quintet e la trascrizione di Klaus Simon della Quarta
Sinfonia per soprano e orchestra da camera di Gustav Mahler eseguita da Sabine von Walther e dalla MA. Dirigerà il maestro Emir Saul, docente presso il conservatorio.
Sabine von Walther si è fatta conoscere internazionalmente debuttando nel ruolo di Asterio nell’Europa riconosciuta di Salieri alla Scala di Milano sotto la direzione di Riccardo Muti. Ha studiato canto diplomandosi con il massimo dei voti e lode all’Università della musica di Vienna sotto la guida di Helena Lazarska e Walter Berry. Ha poi seguito corsi di perfezionamento con Dietrich Fischer-Dieskau, Brigitte Fassbaender, Leone Magiera e Edda Moser. Ha vinto premi al concorso Das Schubert-Lied a Vienna e al concorso Schubert und die Musik des 20. Jahrhunderts a Graz.
Von Walther, lei canterà ancora una volta Mahler, tra i suoi compositori preferiti,
come un anno fa con l’orchestra Haydn. Una scelta che poggia su quali motivazioni?
«Questa Quarta la conosco bene e l’ho eseguita più volte. Sia nella versione “grande” per orchestra che nella riduzione cameristica. Ma devo dire che a Bolzano sarà la prima volta con la trascrizione di Klaus Simon. Un lavoro fatto insieme con i colleghi del conservatorio. E l’occasione di questo concerto è anche un omaggio al pubblico, così attento ma giustamente esigente, di Bolzano».
Dove anche lei è anche docente. Ma mi permetta di insistere su Mahler. Perché
esercita su di lei uno charme così speciale?
«Mi hanno sempre attratta e coinvolta professionalmente e artisticamente i suoi lavori leaderistici. Come anche molte altre sue pagine. E anche il periodo storico in cui è vissuto, certo».
Lei insegna anche al conservatorio. Come sarà «il vino» del suo corso?
«Come sa, il buon vino va coltivato per anni. Nel mio corso le voci ci sono, occorre naturalmente usarle bene, sempre meglio. Io credo che in futuro ci saranno di certo nuovi cantanti, proprio per questo. Occorreranno comunque molto impegno e grande dedizione».
L’orchestra da camera Monteverdi Akademie è nata all’interno del conservatorio di Bolzano con l’intento di ricreare il clima delle accademie settecentesche italiane, da Corelli a Geminiani, da Vivaldi a Tartini. Dove il compositoreesecutore - caposcuola faceva coincidere totalmente l’idea compositiva, concertistica e didattica suonando al fianco di chi stava imparando. Ecco spiegata anche la passione di Sabine von Walther verso i concerti e i recital: ma anche verso lo studio e nei confronti di allieve e allievi.