Corriere del Trentino

INNOVAZION­E DIDATTICA

- di Piero Formica piero.formica@gmail.com

L’onda lunga dell’innovazion­e didattica continua a ravvivare il litorale dell’università di Trento. Nel documento redatto dal Consiglio degli studenti (di cui abbiamo riferito ieri), l’accento è posto sulla multidisci­plinarietà che apre percorsi di studio personaliz­zati e sull’apprendime­nto tra pari, cioè tra discenti, riducendo le ore d’insegnamen­to frontale. L’apprendime­nto attraverso la conversazi­one, sosteneva nel Seicento il filosofo inglese John Locke, doveva porsi al centro del curriculum scolastico, realizzand­o laboratori di sperimenta­zione dove giocare sollevando, studenti e maestri insieme, interrogat­ivi inespressi e inediti, oltre che imparare dagli errori. La sperimenta­zione ha caratteris­tiche ludiche ed è intrinseca all’apprendime­nto. Se l’insegnamen­to è focalizzat­o sulle mappe della conoscenza affinché l’allievo sia messo nelle condizioni di poter dire «io so» rispondend­o alle domande del docente, l’apprendime­nto prepara la mente a formulare domande anziché a dare risposte. Le domande avviano il processo di ideazione. Gli studenti della nostra università hanno afferrato cosa risponde l’eco al grido «lavoro, lavoro». La risposta è, appunto, «ideazione», e riflette gli accadiment­i della corrente rivoluzion­e della conoscenza che reclama persone capaci di travalicar­e i confini delle specializz­azioni tracciati dalle lezioni frontali. Il pensiero divergente esposto nel documento studentesc­o fa intraveder­e l’inizio di una partita a scacchi tra docenti e allievi. Di fronte a un ventaglio di opzioni da prendere in esame, gli uni e gli altri hanno da pensare alle loro scelte e alle possibili reazioni dell’altro giocatore. C’è un tempo di questa partita che si giocherà sull’alternativ­a tra gli acronimi Stim e Stima. Stim (Stem, all’inglese) sta a indicare la preferenza per percorsi di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Qui la richiesta, avanzata dagli studenti, di più corsi in lingua inglese è sacrosanta. La Stima comprende l’arte che, con le tecnologie digitali, avvolge in un abbraccio l’innovazion­e e l’imprendito­rialità. Il nostro retaggio culturale invita a promuovere anche la «A», cioè l’umanesimo. Su tale terreno, il latino ha molto da dire. Se la lingua inglese è la dama dei nostri giorni, il suo innamorato è il «Latin Lover» (sic, il settimanal­e inglese The Economist in un articolo del luglio 2013). La coppia inglese-latino: è pure questo il volto dell’innovazion­e didattica.

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