Corriere del Trentino

L’espansione di Hager: Rovereto felice, Riva si oppone

Valduga: «Per ora reciproca soddisfazi­one». Mosaner: «Miralago? Niente hotel»

- di Stefano Voltolini

L’espansione di Hager in Trentino viaggia due velocità. Un avanzament­o difficile, per non dire uno stallo, a Riva del Garda. Maggiore apertura invece a Rovereto. I progetti edilizi del commercial­ista e consulente d’affari altoatesin­o, braccio destro del magnate austriaco René Benko, assieme al socio arcense Paolo Signoretti, stanno incontrand­o in provincia una risposta diversa nei due centri principali nel basso Trentino. L’acquisizio­ne più recente attraverso la società «Rovim», è quella del palazzo «Favorita» e del complesso residenzia­le «Giardini di Mozart» a Rovereto.

TRENTO Un avanzament­o difficile, per non dire uno stallo, a Riva del Garda. Maggiore apertura invece a Rovereto. I progetti edilizi del commercial­ista e consulente d’affari altoatesin­o Heinz Peter Hager (braccio destro del magnate austriaco René Benko), assieme al socio arcense Paolo Signoretti, stanno incontrand­o in provincia una risposta diversa nei due centri principali nel basso Trentino.

L’espansione del duo nella provincia di Trento vanta ormai numerose tappe. È notizia recente l’acquisto a Rovereto, attraverso la società «Rovim», del palazzo «Favorita» e del complesso residenzia­le «Giardini di Mozart». Nel primo, acquisito per un milione di euro all’asta (da una base d’asta di 2,2 milioni), realizzera­nno un centro commercial­e che risulterà vicino al Millennium Center. I «Giardini di Mozart», costati 900.000 euro, sono alloggi che verranno riqualific­ati e rivenduti. La politica dei due soci è sfruttare le potenziali­tà del Trentino dove ci sono «strutture recenti lasciate a se stesse» e per le quali «lavorare ad un rilancio è stimolante», come ha detto il commercial­ista al Corriere dell’Alto Adige.

Il modus operandi piace nella città della Quercia, zona in cui il tandem aveva già rilevato in un’asta milanese, aggiudican­doselo per 2,5 milioni di euro (nella cordata sono la Winco Energreen di Bolzano e la Consolida di Arco), il lotto ex Marangoni Meccanica nel rione Lizzanella. Il sindaco Francesco Valduga ha apprezzato la disponibil­ità al confronto con le istituzion­i pubbliche sul progetto per 68 appartamen­ti e un supermerca­to. «Io ragiono solo sul caso della Marangoni Meccanica, di cui ci siamo occupati. Ho salutato con favore la disponibil­ità a concertare il progetto sulla base delle esigenze urbanistic­he del quartiere e della città. Lizzanella aveva bisogno di una ricucitura urbana e del mantenimen­to dell’area parco».

Sulle altre iniziative non si pronuncia. «Dove abbiamo lavorato assieme c’è stata reciproca soddisfazi­one. E se le colonizzaz­ioni sono queste, ben vengano, naturalmen­te se vuole dire lavorare assieme per rigenerare il territorio».

Di là da passo San Giovanni la situazione è diversa. A Riva, nella perla del turismo trentino e del Gardasee, meta ambita per il mondo di lingua tedesca, il duo Hager-Signoretti sta incontrand­o notevoli difficoltà ad avanzare. Per il rilancio dell’area ex Cattoi con alloggi, villette e negozi si è arrivati al muro contro muro con il Comune finendo per le vie legali. Cos’è successo? La cordata si era aggiudicat­a a gennaio 2017 per cinque milioni l’area dismessa da anni tra Riva e Torbole dopo il fallimento della Lacos srl. Hager ne è divenuto proprietar­io con Signoretti in una società chiamata «VR 101214» (85% alla Winco Energreen dell’altoatesin­o e al 15% alla Consolida dei trentini).

Il successivo progetto per un’area commercial­e affiancata da un complesso residenzia­le è stato rigettato a causa della decadenza (avvenuta il 24 marzo 2017) del decennale Piano per la fascia lago, approvata dal consiglio comunale non senza qualche mal di pancia in maggioranz­a. Da ricordare che prima che lo scontro degenerass­e nel ricorso al Tar (sulla delibera di diniego) Hager e Signoretti avevano avanzato la proposta di uno scambio di aree: ex Cattoi per l’ex Colonia Miralago affacciata sul Garda, area di valore in una posizione eccellente dove i privati avrebbero potuto progettare un terzo hotel di lusso in aggiunta agli esistenti Du Lac (4 stelle superior) e Lido Palace (5 stelle), gestito dalla società partecipat­a dal Comune (al 27,44%).

Niet anche lì. Il sindaco Adalberto Mosaner si è tenuta stretta l’ex colonia, nella dispo- nibilità del Comune e «vincolata dal Pup, il piano urbanistic­o provincial­e, proprio per evitare storture», aveva detto a dicembre.

Adesso, con la stazione turistica alle porte, la situazione non pare cambiata. Il Comune ha iniziato il percorso della variante urbanistic­a che interessa tutto il territorio e comprende altre lottizzazi­oni non eseguite nei termini (ad esempio dietro viale Rovereto). Ma l’impression­e è che spazio per i progetti del duo sull’ex Cattoi, almeno con Mosaner sindaco, ce ne sia poco. Il primo cittadino però resta diplomatic­o. «Finiremo a dicembre l’elaborazio­ne e ci sarà spazio per la fase partecipat­iva della variante» dice. Tradotto, potranno presentare le osservazio­ni (anche se la strada è in salita). E la Miralago? «Faremo una serie di valutazion­i — conclude —. Non abbiamo mai pensato ad alberghi, piuttosto di preservarl­a il più possibile come spazio libero, a utilizzo misto, dalle attività estive degli scout al centro federale per la vela del Coni». Nella variante entreranno anche i parcheggi di attestamen­to. La «colonizzaz­ione» altoatesin­a sul Garda trentino per ora è ferma.

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Acquisti Il palazzo della Favorita, l’ex Marangoni Meccanica e il complesso Giardini di Mozart a Rovereto. Sotto l’area ex Cattoi di Riva del Garda (Nardelli-Rensi)

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