Offesero Rizzi su Facebook Due a processo
«Non volevamo offendere ma difendere i rappresentanti istituzionali del nostro territorio». Spiegano così, attraverso il loro avvocato Claudio Tasin, le ragioni che li hanno spinti a scrivere quei commenti al post pubblicato il 18 novembre 2014 da Enrico Rizzi. Due trentini sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di diffamazione aggravata per delle presunte offese rivolte all’attivista per i diritti degli animali, il quale aveva condiviso sul proprio profilo Facebook la notizia della morte di Diego Moltrer insieme alle parole: «Infame, adesso sai cosa vuol dire morire». Un gesto per il quale Rizzi è stato condannato in primo grado a due mesi di reclusione (pena sospesa) e a un risarcimento di 34.000 euro nei confronti dei familiari dell’ex presidente della Regione, sentenza in parte modificata dalla Corte d’appello che ha annullato la pena detentiva, confermato il risarcimento e disposto una sanzione di 5.000 euro. Una vicenda per la quale Rizzi ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione.
A quel post uno dei due trentini aveva risposto così: «Ti faccio mangiare un’orsa intera con cuccioli annessi e quando manifestate in Trentino avvertimi che vengo a spaccarti il culo». L’altro imputato aveva invece tirato in ballo madre e sorella di Rizzi.
Ora i due dovranno rispondere delle accuse e il prossimo luglio presso il Tribunale di Trapani dopo l’imputazione coatta disposta dal giudice per le indagini preliminari che ha emesso l’ordinanza lo scorso 13 febbraio. Di fronte alle ipotesi di reato, infatti, il pm Rossana Penna aveva chiesto l’archiviazione. Un’istanza a cui la parte offesa si è opposta. In quella sede i due trentini potranno chiarire la loro posizione e le proprie intenzioni.