Riforma statuto, Regione ente di coordinamento
La Consulta consegna il documento finale. Processo di revisione, l’incognita delle elezioni
Il prossimo 4 maggio il TRENTO presidente della Consulta, Giandomenico Falcon, consegnerà il documento conclusivo per la Riforma dello Statuto, approvato lo scorso 26 marzo, al presidente Ugo Rossi e a Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale. Verrà consegnato inoltre un documento informale dove sono spiegate nel dettaglio le eventuali modifiche degli articoli. Dopo due anni di lavoro da parte della Consulta ora il testimone passa alla Provincia, che dovrà esaminare il documento ed eventualmente redigere una proposta di modifica da presentare in Consiglio regionale.
Il clima politico attuale è, però, diverso rispetto all’atmosfera che si respirava all’inizio dei lavori. Quando la Consulta è stata istituita, come organo consultivo temporaneo, nel febbraio del 2016 per elaborare una proposta di riforma dello Statuto speciale, il testo della Riforma costituzionale era stato appena approvato a Roma e sembrava quindi che ci fossero, almeno potenzialmente, le basi per un processo di revisione dello Statuto, esortato dal testo di riforma della Costituzione. Oggi invece le condizioni politiche sono differenti: a ottobre si voterà per le provinciali e probabilmente fino ad allora non si avvierà alcun processo di revisione. Adesso, però, c’è un documento valido di modifica. Nel testo sono contenuti vari punti di svolta: la Regione, a cui spetteranno meno competenze di governo, viene pensata come ente di coordinamento tra le due Province; si propone di convertire le materie di legislazione concorrente con lo Stato in materie di competenza esclusiva della Regione e si cerca, inoltre, di escludere quei meccanismi in mano allo Stato che vanno ad inficiare il bilancio della Provincia. Se Piazza Dante presenterà la pro- posta di modifica dello Statuto in Consiglio regionale, dovrà però armonizzare il testo con la proposta di riforma di Bolzano.
Ciò significherebbe scontrarsi con la volontà dell’Alto Adige di esautorare completamente i poteri della Regione. Un’intesa, però, è possibile. Le proposte della Consulta e della Convenzione (l’organo consultivo preposto della Provincia di Bolzano) hanno molti tratti in comune. Il documento della Consulta si potrà visionare dal 6 maggio, sarà allegato ai giornali.
Le proposte Il testimone adesso passa alla Provincia. Si cerca un’intesa con l’Alto Adige