Italia senza nocchiere
«Governare gli italiani non è impossibile: è inutile» recita un celebre aforisma attribuito un po’ a chiunque, da Giolitti a Churchill passando per Mussolini. Forse la massima è stata presa troppo sul serio se a quasi due mesi dalle elezioni non abbiamo ancora un governo. Magari qualcuno avrà pensato: «Visto che governare gli italiani è inutile, evitiamo di farlo. Tutto spreco di energie risparmiato». Rimane però un problema: governare gli italiani sarà pure inutile, ma è necessario.
Se l’Italia resta ancora senza governo, a rimetterci sono proprio gli italiani. Perché uno Stato senza governo è come un treno senza macchinista: senza nessuno alla guida, nella migliore delle ipotesi il treno resta fermo in stazione e non parte; nella peggiore, se è già in corsa, deraglia. E non possiamo permetterci che l’Italia somigli sempre di più al suo disastroso e disastrato sistema di trasporti ferroviario tra ritardi, cancellazioni, disagi e incidenti.
«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta» scrive Dante nel Canto VI del Purgatorio. E l’Italia di oggi è proprio questo: una nave senza nocchiere. La gran tempesta è la crisi economica, sociale, culturale, morale, ancora ben lungi dall’essere superata. A quanto pare nemmeno le elezioni ci hanno permesso di trovare un macchinista, un nocchiere. Lo si sta cercando in queste settimane, quasi disperatamente, ma le istituzioni sembrano procedere più per tentativi casuali che secondo una logica progettuale. E se il tempo è denaro, i cittadini ne stanno perdendo molto, sia di tempo che di denaro. Vedremo intanto come si concluderà il mandato esplorativo che Mattarella ha affidato a Fico per verificare la possibilità di un governo M5S-Pd. Non mi stupirebbe se Fico facesse uno sgambetto a Di Maio. Un governo M5S-Pd sarebbe in ogni caso un auto-sgambetto per i pentastellati: l’alleanza coi nemici storici sarebbe probabilmente una catastrofe in termini di credibilità, di possibilità di attuazione del programma e di conseguenza di voti. E vale anche per il Pd. Comunque vada sarà un fallimento. E questo a tutto vantaggio del centrodestra, sia a livello nazionale sia locale. Ma d’altronde chi è causa del suo mal... Ricordiamoci che a ottobre si vota per il rinnovo del consiglio provinciale e non nascondiamocelo: il centrodestra ha ottime possibilità di vincere. Non resta che stare a vedere chi sarà scelto per guidare la nave nella tempesta.