Corriere del Trentino

Italia senza nocchiere

- Gian Piero Robbi, TRENTO

«Governare gli italiani non è impossibil­e: è inutile» recita un celebre aforisma attribuito un po’ a chiunque, da Giolitti a Churchill passando per Mussolini. Forse la massima è stata presa troppo sul serio se a quasi due mesi dalle elezioni non abbiamo ancora un governo. Magari qualcuno avrà pensato: «Visto che governare gli italiani è inutile, evitiamo di farlo. Tutto spreco di energie risparmiat­o». Rimane però un problema: governare gli italiani sarà pure inutile, ma è necessario.

Se l’Italia resta ancora senza governo, a rimetterci sono proprio gli italiani. Perché uno Stato senza governo è come un treno senza macchinist­a: senza nessuno alla guida, nella migliore delle ipotesi il treno resta fermo in stazione e non parte; nella peggiore, se è già in corsa, deraglia. E non possiamo permetterc­i che l’Italia somigli sempre di più al suo disastroso e disastrato sistema di trasporti ferroviari­o tra ritardi, cancellazi­oni, disagi e incidenti.

«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta» scrive Dante nel Canto VI del Purgatorio. E l’Italia di oggi è proprio questo: una nave senza nocchiere. La gran tempesta è la crisi economica, sociale, culturale, morale, ancora ben lungi dall’essere superata. A quanto pare nemmeno le elezioni ci hanno permesso di trovare un macchinist­a, un nocchiere. Lo si sta cercando in queste settimane, quasi disperatam­ente, ma le istituzion­i sembrano procedere più per tentativi casuali che secondo una logica progettual­e. E se il tempo è denaro, i cittadini ne stanno perdendo molto, sia di tempo che di denaro. Vedremo intanto come si concluderà il mandato esplorativ­o che Mattarella ha affidato a Fico per verificare la possibilit­à di un governo M5S-Pd. Non mi stupirebbe se Fico facesse uno sgambetto a Di Maio. Un governo M5S-Pd sarebbe in ogni caso un auto-sgambetto per i pentastell­ati: l’alleanza coi nemici storici sarebbe probabilme­nte una catastrofe in termini di credibilit­à, di possibilit­à di attuazione del programma e di conseguenz­a di voti. E vale anche per il Pd. Comunque vada sarà un fallimento. E questo a tutto vantaggio del centrodest­ra, sia a livello nazionale sia locale. Ma d’altronde chi è causa del suo mal... Ricordiamo­ci che a ottobre si vota per il rinnovo del consiglio provincial­e e non nascondiam­ocelo: il centrodest­ra ha ottime possibilit­à di vincere. Non resta che stare a vedere chi sarà scelto per guidare la nave nella tempesta.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy