Aquila lanciatissima Quarto posto vicino Molin: ora Sassari
TRENTO Play off matematici con due giornate di anticipo. Quarto anno in serie A e quarta volta agli spareggi scudetto. Scusate se è poco. La vittoria conseguita a Torino (92-88 il risultato finale) ha permesso all’Aquila non solo di blindare la quinta posizione, ma anche di avvicinarsi alla quarta, ora distante solamente due lunghezze.
Match ostico quello andato in scena in terra piemontese, con capitan Toto Forray e compagni che sono riusciti a raddrizzare la situazione dopo una partenza ad handicap (basti pensare che il primo quarto si è chiuso sul 27 a 10 per i padroni di casa). «Eravamo consapevoli del fatto che avremmo incontrato una signora squadra al di là delle difficoltà contingenti che la Fiat sta affrontando — commenta Lele Molin, assistente di coach Maurizio Buscaglia —. La qualità dei loro singoli è fuori discussione e noi abbiamo approcciato l’incontro senza la dovuta intensità difensiva. Nel secondo periodo abbiamo tentato di cambiare ritmo anche se non era facile e diciamo che essere tornati negli spogliatoi sotto solo di quattro punti è stato già positivo. Nella seconda parte forse non siamo sempre stati lucidissimi ma abbiamo migliorato di molto le percentuali in attacco riuscendo a fare il break necessario per imporci».
Ora Trento dista solamente due lunghezze da quella quarta posizione occupata da Avellino che permetterebbe, quanto meno nel primo turno di play off, di beneficiare del fattore campo. «Sinceramente non riesco ancora a pensare agli irpini che affronteremo nell’ultima giornata di regular season — riprende Molin — dato che domenica prossima ospiteremo una Sassari reduce dalla vittoria ottenuta proprio al PalaDelMauro. Si tratterà di una sfida molto interessante tra un eccellente attacco e una delle migliori difese della massima serie». Il tecnico veneziano chiude con una riflessione su Jorge Gutierrez : «Credo sia inutile continuare a pensare a quello che ci si aspettava da lui a inizio stagione, guardare il suo curriculum e farsi domande. Dobbiamo, piuttosto, prendere quello che il giocatore è in grado di darci consapevoli del fatto che le attuali gerarchie stanno consentendo alla squadra di esprimersi su buoni livelli e vincere. Jorge si impegna comunque al massimo e non fa mancare il suo contributo, sarei il primo ad essere contento se durante i play off riuscisse a essere decisivo».
Su Torino Eravamo consapevoli di avere di fronte una signora squadra Su Guti È inutile continuare a pensare a ciò che ci si aspettava da lui