Corriere del Trentino

Contratto Dana, Cisl dura «Fiom ostile, un peccato»

Paolo Cagol (Fim Cisl) soddisfatt­o. Ma il «boicottagg­io» non è ancora alle spalle

- di Andrea Rossi Tonon

Da un lato la soddisfazi­one per la sottoscriz­ione dell’ipotesi di rinnovo del contratto integrativ­o, dall’altro l’amarezza per l’ostilità mostrata da Fiom. Paolo Cagol, segretario Fim Cisl, ricorda il lungo percorso che ha portato al via libera evidenzian­do soprattutt­o i contenuti positivi del nuovo accordo.

TRENTO La strada è stata lunga ed erta, ma tagliare il traguardo è ciò che contava. A pochi giorni dalla sottoscriz­ione dell’ipotesi di accordo del contratto integrativ­o negli stabilimen­ti di Arco e Rovereto di Dana Italia, la federazion­e italiana metalmecca­nici (Fim) della Cisl esprime «soddisfazi­one» attraverso il suo segretario Paolo Cagol. «Dopo sette mesi di intense trattative, sono stati raggiunti importanti risultati su occupazion­e, salario e diritti» commenta il sindacalis­ta, che insieme ai suoi colleghi ha già avviato le assemblee «per illustrare agli oltre 700 dipendenti, quasi mille consideran­do i lavoratori in somministr­azione, i contenuti dell’intesa». Nel corso della settimana si svolgerann­o inoltre le votazioni per validare l’intesa.

«Siamo contenti dell’accordo perché siamo riusciti a fare un buon lavoro su entrambi i fronti, vale a dire quello salariale e quello normativo — continua Cagol — Sono stati corretti alcuni istituti che rientravan­o nel contratto di tre anni fa e rispetto ai quali avevamo espresso il nostro giudizio negativo, come ad esempio il contratto per i lavoratori precari che è stato migliorato». Complessiv­amente, dunque, l’ipotesi firmata è «senza dubbio positiva».

Ma guardandos­i alle spalle, impossibil­e dimenticar­e come si è sviluppata la trattativa nonostante in conclusion­e si sia giunti alla sottoscriz­ione. «Siamo dispiaciut­i per l’atteggiame­nto ostile dimostrato nei nostri confronti dalla Fiom Cgil, che ha tentato i tutti i modi, ma senza riuscirci, di escluderci dal tavolo – sottolinea Cagol – Alla fine però ha prevalso il buon senso e l’interesse dei lavoratori, e questo ci soddisfa».

La trattativa per il rinnovo aveva avuto inizio a ottobre ma e la Fim Cisl sedeva al tavolo contando su una Rsu, essendo quindi in minoranza rispetto a Fiom Cgil e Usb. Verso le fasi conclusive dell’iter, lamenta il sindacato, Fiom avrebbe cercato di estromette­re la categoria dal tavolo. Lo scorso ottobre Fiom aveva fatto approvare dall’assemblea dei dipendenti dell’azienda l’inseriment­o del «boicottagg­io» degli Artigiani nella piattaform­a per il rinnovo dell’integrativ­o, clausola alla quale Fim si era opposta chiedendo di inserire una nota a verbale per non essere vincolata sui fornitori. Un passaggio che nel testo dell’ipotesi approvata giovedì scorso non compare, anche se in via Muredei c’è chi sarebbe intenziona­to a tornare sul tema.

L’intesa che in questi giorni viene presentata ai lavoratori prevede 60 stabilizza­zioni da qui al 2020 e migliori condizioni economiche ma anche una revisione con semplifica­zione del welfare aziendale, l’incremento dei permessi per visite mediche specialist­iche nonché l’istituzion­e di una commission­e «Orario lavoro» per sperimenta­re la riduzione di orari per migliorare la conciliazi­one vita-lavoro e favorire nuova occupazion­e.

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Segretario Paolo Cagol rappresent­a i metalmecca­nici Artigiani per la Cisl

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