Contratto Dana, Cisl dura «Fiom ostile, un peccato»
Paolo Cagol (Fim Cisl) soddisfatto. Ma il «boicottaggio» non è ancora alle spalle
Da un lato la soddisfazione per la sottoscrizione dell’ipotesi di rinnovo del contratto integrativo, dall’altro l’amarezza per l’ostilità mostrata da Fiom. Paolo Cagol, segretario Fim Cisl, ricorda il lungo percorso che ha portato al via libera evidenziando soprattutto i contenuti positivi del nuovo accordo.
TRENTO La strada è stata lunga ed erta, ma tagliare il traguardo è ciò che contava. A pochi giorni dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo del contratto integrativo negli stabilimenti di Arco e Rovereto di Dana Italia, la federazione italiana metalmeccanici (Fim) della Cisl esprime «soddisfazione» attraverso il suo segretario Paolo Cagol. «Dopo sette mesi di intense trattative, sono stati raggiunti importanti risultati su occupazione, salario e diritti» commenta il sindacalista, che insieme ai suoi colleghi ha già avviato le assemblee «per illustrare agli oltre 700 dipendenti, quasi mille considerando i lavoratori in somministrazione, i contenuti dell’intesa». Nel corso della settimana si svolgeranno inoltre le votazioni per validare l’intesa.
«Siamo contenti dell’accordo perché siamo riusciti a fare un buon lavoro su entrambi i fronti, vale a dire quello salariale e quello normativo — continua Cagol — Sono stati corretti alcuni istituti che rientravano nel contratto di tre anni fa e rispetto ai quali avevamo espresso il nostro giudizio negativo, come ad esempio il contratto per i lavoratori precari che è stato migliorato». Complessivamente, dunque, l’ipotesi firmata è «senza dubbio positiva».
Ma guardandosi alle spalle, impossibile dimenticare come si è sviluppata la trattativa nonostante in conclusione si sia giunti alla sottoscrizione. «Siamo dispiaciuti per l’atteggiamento ostile dimostrato nei nostri confronti dalla Fiom Cgil, che ha tentato i tutti i modi, ma senza riuscirci, di escluderci dal tavolo – sottolinea Cagol – Alla fine però ha prevalso il buon senso e l’interesse dei lavoratori, e questo ci soddisfa».
La trattativa per il rinnovo aveva avuto inizio a ottobre ma e la Fim Cisl sedeva al tavolo contando su una Rsu, essendo quindi in minoranza rispetto a Fiom Cgil e Usb. Verso le fasi conclusive dell’iter, lamenta il sindacato, Fiom avrebbe cercato di estromettere la categoria dal tavolo. Lo scorso ottobre Fiom aveva fatto approvare dall’assemblea dei dipendenti dell’azienda l’inserimento del «boicottaggio» degli Artigiani nella piattaforma per il rinnovo dell’integrativo, clausola alla quale Fim si era opposta chiedendo di inserire una nota a verbale per non essere vincolata sui fornitori. Un passaggio che nel testo dell’ipotesi approvata giovedì scorso non compare, anche se in via Muredei c’è chi sarebbe intenzionato a tornare sul tema.
L’intesa che in questi giorni viene presentata ai lavoratori prevede 60 stabilizzazioni da qui al 2020 e migliori condizioni economiche ma anche una revisione con semplificazione del welfare aziendale, l’incremento dei permessi per visite mediche specialistiche nonché l’istituzione di una commissione «Orario lavoro» per sperimentare la riduzione di orari per migliorare la conciliazione vita-lavoro e favorire nuova occupazione.