Corriere del Trentino

I baristi: «Alpini, scorte di alcol triplicate»

Attesa per gli alpini. C’è anche chi dormirà nel bar. Guadagni fino a 120.000 euro

- di Margherita Montanari

Con l’avvicinars­i dell’adunata degli alpini gli esercenti della città organizzan­o gli ultimi dettagli e mettono in cantina scorte aggiuntive di bevande alcoliche e cibo. Si parla di triplicazi­one delle quantità rispetto al solito e tra i gestori di bar c’è anche chi organizza i turni di lavoro con i familiari e medita di riposare direttamen­te nel locale.

Rinforzi dell’organico, rifornimen­ti di bevande alcoliche e cibo anche triplicati rispetto al consueto. È così che i locali di quella che in occasione della 91esima Adunata degli alpini sarà denominata «zona rossa» (vale a dire il centro storico di Trento) si preparano a maratone di apertura no stop. Alcuni 24 ore su 24 da venerdì 11 a domenica 13 maggio. Flessibili­tà la parola d’ordine. Gli stessi gestori non sembrano poi impression­ati dal numero di persone che il raduno nazionale delle penne nere promette di portare in città. Non richiederà, credono, molto più impegno della notte bianca che viene organizzat­a ogni anno in occasione delle Feste Vigiliane.

Kafè Matrix, Bar Duomo, Bar Pasi, Caffè Tridente, Caffè Randrè e Bar Duomo 34 si preparano a servire dai 6.000 ai 18.000 litri di birra alla spina ciascuno. Consideran­do che i prezzi variano dai 2,50 ai 3 euro per il bicchiere da 0.33 cl, fino ai 5 per quello da mezzo litro, ipotizzand­o che uno dei bar riesca a vendere una quantità di birra pari a 40 fusti, potrebbe arrivare a guadagnare fino a 120.000 euro. A questi, vanno aggiunte quantità altrettant­o importanti di prosecco, vino e superalcol­ici, le voci che si prevede avranno più rilevanza sull’indotto finale. Anche se non va tralasciat­o il cibo di strada che i locali somministr­eranno. La giornata di venerdì sarà il banco di prova su cui misurare le scorte per l’intero fine settimana. Gli ordini ai fornitori nei giorni successivi potrebbero crescere, ma anche interrompe­rsi, qualora i titolari vedessero che la domanda è minore delle previsioni.

«Ci stiamo preparando a tenere aperto per 72 ore consecutiv­e — spiega Vladimir Xhilaga del Kafe Matrix, il bar di via Ferruccio di cui è titolare —. Lavorerò con mio fratello e le nostre due mogli. Magari ci daremo il cambio per riposare, ma rimanendo all’interno del locale. Vogliamo essere pronti dalla colazione a tarda notte. Poi terremo chiuso lunedì 14». In un’ala del locale sono già ben visibili alcuni dei fusti che andranno a rifornire il banco di mescita allestito all’esterno nei giorni dell’adunata. «Ne abbiamo ordinati una sessantina. Li serviremo dallo spillatore che posizioner­emo fuori. Credo che molti alpini siano già organizzat­i da sé. Quindi è meglio non esagerare con i rifornimen­ti» aggiunge.

Lo stesso ragionamen­to anti spreco ha mosso Nicola e Michele Del Marco, proprietar­i del Caffè Randrè di Largo Carducci. «Abbiamo ordinato trenta fusti di birra e alimenti confeziona­ti che, se inutilizza­ti, potranno essere restituiti». Per quanto riguarda l’orario, «i cinque membri del personale saranno organizzat­i in turni per coprire 24 ore di apertura, ma valuteremo di giorno in giorno».

«Chiuderemo dalle 3 di notte alle 7 di mattina», fa sapere invece la proprietar­ia di Duomo 34, Vilma Tomasi. «A una certa ora la piazza si svuoterà, non ha senso restare aperti tutta notte — continua —. Preferiamo essere pronti anche per le colazioni. Non dimentichi­amo che ci saranno molte famiglie che colgono l’occasione dell’adunata per visitare la città durante il giorno».

Dario Bortolotti, gestore della pizzeria al taglio di via del Suffragio, si prepara a tenere aperto 24 su 24 dall’11 al 13 maggio. Per esperienza sa che il lavoro non mancherà nei tre giorni della manifestaz­ione. Di adunate ne ha già vissute tredici, anche se questa è la prima da dietro il bancone. «Aggiungere­mo al menù — anticipa — qualche piatto tipico, come il tortel o la carne salada, mentre ridurremo a quattro o cinque le tipologie di pizza, per agevolare il lavoro». E aggiunge: «La vendita di alcolici sarà ugualmente importante. Ci stiamo attrezzand­o per vendere lattine di birra davanti all’ingresso del locale. Ma possiamo allestire un banco di mescita o predisporr­e tavolini e panche per la consumazio­ne all’esterno».

Il regolament­o del capoluogo, infatti, esclude «la possibilit­à di ampliament­o delle dimensioni assegnate dei plateatici». Alla regola si aggiunge che «eventuali limitazion­i all’occupazion­e di suolo pubblico saranno possibili solo per plateatici che si trovano nelle vie interessat­e dalle sfilate ufficiali o per questioni di sicurezza e viabilità».

«Un’assurdità», commenta Walter Botto, gestore di Bar Pasi, Caffè Tridente, Pizzeria Ristorante al Duomo e Bar Duomo. «Lo spazio — prosegue — è già sufficient­e al passaggio della folla. Spostare i plateatici per qualche ora ci crea non pochi problemi. Significhe­rebbe togliere i tavoli e il banco di mescita esterno, per poi riallestir­e il tutto qualche ora dopo».

I locali si stanno preparando ad integrare l’organico di personale. «Abbiamo aumentato il personale di dieci unità per coprire il servizio», illustra Nicola Malossini, gestore della birreria Forst. Pasi, Duomo 34 e Randrè integreran­no con tre o quattro persone ciascuno. «I turni saranno più impegnativ­i del solito — spiega Bortolotti — e in più non sarà agile per il personale raggiunger­e il centro storico, dato che i mezzi pubblici non ci arrivano».

Da parte dei pubblici esercizi, però, non c’è preoccupaz­ione per l’affluenza prevista. Tutti fanno affidament­o sulla responsabi­lità degli alpini. «Mi preoccupa di più chi vede questa manifestaz­ione come un’occasione per esagerare — spiega Vilma Tomasi —. Per quanto riguarda la gestione dei clienti, credo che le aspettativ­e superino quella che sarà la realtà dei fatti. Venderemo sicurament­e bene, ma gli alpini saranno già organizzat­i». «Sarà una sorta di notte bianca, ma per tre giorni di fila — chiosa Walter Botto —. Noi siamo pronti a tenere aperto anche 24 ore di fila, ma credo che già prima delle 3 l’affluenza diminuirà e potremo chiudere la zona di vendita esterna per quell’ora». Meno restio a concession­i Malossini: «Gli orari della cucina non subiranno variazioni. Prevediamo la chiusura del locale e del bar esterno per mezzanotte, o comunque non dopo l’una di notte per non avere problemi».

A fronte dei 150 eventi musicali organizzat­e dal Coa dall’11 al 13 maggio (il programma è disponibil­e sul sito dell’Adunata), i bar non hanno inserito nel programma dj set o esibizioni dal vivo. «Magari metteremo canzoni tipiche delle penne nere all’interno del locale», pensa Vilma Tomasi. «Ci è stato chiesto di dare uno spazio in Piazza Pasi per l’esibizione di un gruppo di alpini. Siamo contenti di dare una mano con gli attacchi» racconta Botto.

Del Marco Il personale sarà organizzat­o in turni per un’apertura senza sosta Tomasi A una certa ora la piazza si svuoterà Chiuderemo dalle 3 alle 7 Botto Sarà una sorta di Notte bianca, ma durerà tre giorni

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 ?? (Fotoserviz­io Rensi) ?? In centro In alto Dario Bortolotti all’interno della pizzeria di via Suffragio. In centro la birreria Forst, sotto Vladimir Xhilaga
(Fotoserviz­io Rensi) In centro In alto Dario Bortolotti all’interno della pizzeria di via Suffragio. In centro la birreria Forst, sotto Vladimir Xhilaga
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