I baristi: «Alpini, scorte di alcol triplicate»
Attesa per gli alpini. C’è anche chi dormirà nel bar. Guadagni fino a 120.000 euro
Con l’avvicinarsi dell’adunata degli alpini gli esercenti della città organizzano gli ultimi dettagli e mettono in cantina scorte aggiuntive di bevande alcoliche e cibo. Si parla di triplicazione delle quantità rispetto al solito e tra i gestori di bar c’è anche chi organizza i turni di lavoro con i familiari e medita di riposare direttamente nel locale.
Rinforzi dell’organico, rifornimenti di bevande alcoliche e cibo anche triplicati rispetto al consueto. È così che i locali di quella che in occasione della 91esima Adunata degli alpini sarà denominata «zona rossa» (vale a dire il centro storico di Trento) si preparano a maratone di apertura no stop. Alcuni 24 ore su 24 da venerdì 11 a domenica 13 maggio. Flessibilità la parola d’ordine. Gli stessi gestori non sembrano poi impressionati dal numero di persone che il raduno nazionale delle penne nere promette di portare in città. Non richiederà, credono, molto più impegno della notte bianca che viene organizzata ogni anno in occasione delle Feste Vigiliane.
Kafè Matrix, Bar Duomo, Bar Pasi, Caffè Tridente, Caffè Randrè e Bar Duomo 34 si preparano a servire dai 6.000 ai 18.000 litri di birra alla spina ciascuno. Considerando che i prezzi variano dai 2,50 ai 3 euro per il bicchiere da 0.33 cl, fino ai 5 per quello da mezzo litro, ipotizzando che uno dei bar riesca a vendere una quantità di birra pari a 40 fusti, potrebbe arrivare a guadagnare fino a 120.000 euro. A questi, vanno aggiunte quantità altrettanto importanti di prosecco, vino e superalcolici, le voci che si prevede avranno più rilevanza sull’indotto finale. Anche se non va tralasciato il cibo di strada che i locali somministreranno. La giornata di venerdì sarà il banco di prova su cui misurare le scorte per l’intero fine settimana. Gli ordini ai fornitori nei giorni successivi potrebbero crescere, ma anche interrompersi, qualora i titolari vedessero che la domanda è minore delle previsioni.
«Ci stiamo preparando a tenere aperto per 72 ore consecutive — spiega Vladimir Xhilaga del Kafe Matrix, il bar di via Ferruccio di cui è titolare —. Lavorerò con mio fratello e le nostre due mogli. Magari ci daremo il cambio per riposare, ma rimanendo all’interno del locale. Vogliamo essere pronti dalla colazione a tarda notte. Poi terremo chiuso lunedì 14». In un’ala del locale sono già ben visibili alcuni dei fusti che andranno a rifornire il banco di mescita allestito all’esterno nei giorni dell’adunata. «Ne abbiamo ordinati una sessantina. Li serviremo dallo spillatore che posizioneremo fuori. Credo che molti alpini siano già organizzati da sé. Quindi è meglio non esagerare con i rifornimenti» aggiunge.
Lo stesso ragionamento anti spreco ha mosso Nicola e Michele Del Marco, proprietari del Caffè Randrè di Largo Carducci. «Abbiamo ordinato trenta fusti di birra e alimenti confezionati che, se inutilizzati, potranno essere restituiti». Per quanto riguarda l’orario, «i cinque membri del personale saranno organizzati in turni per coprire 24 ore di apertura, ma valuteremo di giorno in giorno».
«Chiuderemo dalle 3 di notte alle 7 di mattina», fa sapere invece la proprietaria di Duomo 34, Vilma Tomasi. «A una certa ora la piazza si svuoterà, non ha senso restare aperti tutta notte — continua —. Preferiamo essere pronti anche per le colazioni. Non dimentichiamo che ci saranno molte famiglie che colgono l’occasione dell’adunata per visitare la città durante il giorno».
Dario Bortolotti, gestore della pizzeria al taglio di via del Suffragio, si prepara a tenere aperto 24 su 24 dall’11 al 13 maggio. Per esperienza sa che il lavoro non mancherà nei tre giorni della manifestazione. Di adunate ne ha già vissute tredici, anche se questa è la prima da dietro il bancone. «Aggiungeremo al menù — anticipa — qualche piatto tipico, come il tortel o la carne salada, mentre ridurremo a quattro o cinque le tipologie di pizza, per agevolare il lavoro». E aggiunge: «La vendita di alcolici sarà ugualmente importante. Ci stiamo attrezzando per vendere lattine di birra davanti all’ingresso del locale. Ma possiamo allestire un banco di mescita o predisporre tavolini e panche per la consumazione all’esterno».
Il regolamento del capoluogo, infatti, esclude «la possibilità di ampliamento delle dimensioni assegnate dei plateatici». Alla regola si aggiunge che «eventuali limitazioni all’occupazione di suolo pubblico saranno possibili solo per plateatici che si trovano nelle vie interessate dalle sfilate ufficiali o per questioni di sicurezza e viabilità».
«Un’assurdità», commenta Walter Botto, gestore di Bar Pasi, Caffè Tridente, Pizzeria Ristorante al Duomo e Bar Duomo. «Lo spazio — prosegue — è già sufficiente al passaggio della folla. Spostare i plateatici per qualche ora ci crea non pochi problemi. Significherebbe togliere i tavoli e il banco di mescita esterno, per poi riallestire il tutto qualche ora dopo».
I locali si stanno preparando ad integrare l’organico di personale. «Abbiamo aumentato il personale di dieci unità per coprire il servizio», illustra Nicola Malossini, gestore della birreria Forst. Pasi, Duomo 34 e Randrè integreranno con tre o quattro persone ciascuno. «I turni saranno più impegnativi del solito — spiega Bortolotti — e in più non sarà agile per il personale raggiungere il centro storico, dato che i mezzi pubblici non ci arrivano».
Da parte dei pubblici esercizi, però, non c’è preoccupazione per l’affluenza prevista. Tutti fanno affidamento sulla responsabilità degli alpini. «Mi preoccupa di più chi vede questa manifestazione come un’occasione per esagerare — spiega Vilma Tomasi —. Per quanto riguarda la gestione dei clienti, credo che le aspettative superino quella che sarà la realtà dei fatti. Venderemo sicuramente bene, ma gli alpini saranno già organizzati». «Sarà una sorta di notte bianca, ma per tre giorni di fila — chiosa Walter Botto —. Noi siamo pronti a tenere aperto anche 24 ore di fila, ma credo che già prima delle 3 l’affluenza diminuirà e potremo chiudere la zona di vendita esterna per quell’ora». Meno restio a concessioni Malossini: «Gli orari della cucina non subiranno variazioni. Prevediamo la chiusura del locale e del bar esterno per mezzanotte, o comunque non dopo l’una di notte per non avere problemi».
A fronte dei 150 eventi musicali organizzate dal Coa dall’11 al 13 maggio (il programma è disponibile sul sito dell’Adunata), i bar non hanno inserito nel programma dj set o esibizioni dal vivo. «Magari metteremo canzoni tipiche delle penne nere all’interno del locale», pensa Vilma Tomasi. «Ci è stato chiesto di dare uno spazio in Piazza Pasi per l’esibizione di un gruppo di alpini. Siamo contenti di dare una mano con gli attacchi» racconta Botto.
Del Marco Il personale sarà organizzato in turni per un’apertura senza sosta Tomasi A una certa ora la piazza si svuoterà Chiuderemo dalle 3 alle 7 Botto Sarà una sorta di Notte bianca, ma durerà tre giorni