Gios, Borga e Kaswalder Prove d’intesa
La federazione dei civici, potrebbe vedere la luce la prossima settimana. Atteso a breve un vertice tra il tessitore Geremia Gios con i gruppi di Walter Kaswalder, Rodolfo Borga, Francesco Valduga.
La federazione dei civici, molto probabilmente, vedrà la luce la prossima settimana, raccogliendosi attorno a Geremia Gios. Il docente universitario, già primo cittadino di Vallarsa e promotore della Rivoluzione felice, nei prossimi giorni, dovrebbe incontrarsi con i referenti del Movimento dei sindaci di Francesco Valduga, degli Autonomisti popolari di Walter Kaswalder, della Civica Trentina di Rodolfo Borga. A questi dovrebbe unirsi un gruppo di esponenti del terzo settore e del mondo cooperativo, determinati a costruire un nuovo soggetto radicato nel terreno del sociale. «Le liste civiche sono l’interlocutore privilegiato — conferma Gios — per il momento puntiamo a porci come polo autonomo per creare le condizioni per una comunità trentina attrattiva». Le priorità? «Snellire il sistema burocratico, promuovere una sicurezza autentica, far ripartire pienamente l’economia» spiega ancora il docente universitario. Strutturate le saldature programmatiche, si potrà individuare la candidatura da porre agli interlocutori delle coalizioni tradizionali. «Se condurremo a compimento la federazione — dice Gios — proporremo a chi si vorrà confrontare con noi un pacchetto completo». Di certo il centrodestra guarda con grande attenzione a quanto si muove nell’articolata area civica. «Abbiamo avuto una prima riunione la settimana scorsa con il mondo civico» si sbottona il leghista Maurizio Fugatti, leader in pectore della coalizione di centrodestra. E la trattativa, pur riconoscendo il valore aggiunto dell’area che potrebbe coagularsi attorno a Gios, non sarà condotta con il cappello in mano, a maggior ragione dopo il largo successo ottenuto in Friuli Venezia Giulia, con il leghista Massimiliano Fedriga a far correre la locomotiva a tutto vapore. «In un’altra regione a statuto speciale — dice Fugatti, deputato e segretario della Lega trentina — un centrodestra senza fronzoli ha doppiato il centrosinistra e distaccato ancor più i 5 Stelle che, per la politica dei due forni, hanno perso credibilità». Trento, quindi, chiama Trieste. «Fedriga — continua Fugatti — ha sottoscritto un accordo delle Regioni del Nord con Veneto, Lombardia, Liguria che pone il Friuli Venezia Giulia come modello nel processo nello sviluppo autonomistico del Nord. Il Trentino deve giocare la partita in questo campo, portando valore ed esperienza». Su questo terreno, dunque, può radicarsi l’interlocuzione con tutti i civici, dando già per scontata l’adesione al centro- destra di Agire di Claudio Cia. «I trentini — riprende il leader locale del Carroccio — cercano un’alternativa competitiva e seria. Questa parte da noi con Forza Italia (Fi) e Fratelli d’Italia ma, ai partiti nazionali, va agganciato il ricco portato di esperienze civiche per cogliere insieme un’occasione storica. Se crediamo di poter fare diversamente, rischiamo di non essere competitivi». Insomma, quasi un suicidio politico, a sentire il dirigente leghista, che evidenzia il momento non semplice attraversato dal centrosinistra autonomista. «Quella è un’area divisa — incalza — mentre noi rappresentiamo un’area unitaria, seria, responsabile». Le truppe sarebbero a tal punto coese che Fugatti ipotizza una chiusura della discussione su base programmatica e perimetro delle alleanze in tempi molto rapidi, non oltre il 10 maggio. La scelta della candidatura dovrebbe seguire in maniera naturale, quasi automatica. Ovvio, non sarà solo la qualità a incidere. «Il Friuli ha confermato il nostro ottimo momento, ma anche il risultato di Fi non è indifferente».
Fugatti Obiettivo 10 maggio per definire programmi e sistema di alleanze