«Sistri, un salasso da 200 milioni»
Corrarati: «Mai davvero operativo ma vige l’obbligo di pagarlo»
TRENTO «Duecento milioni di euro, a tanto ammontano le risorse sottratte alle imprese per pagare un servizio obsoleto, non funzionante, mai divenuto effettivamente operativo». Il presidente della Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati non nasconde le critiche nei confronti del Sistri, il sistema di tracciamento dei rifiuti pericolosi.
Nato su iniziativa del Ministero dell’Ambiente per monitorare i rifiuti pericolosi tramite la loro tracciabilità, il sistema informativo si propone di sostituire la documentazione cartacea basata sul Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud), sul Registro di carico e scarico dei rifiuti e sul Formulario di identificazione dei rifiuti (Fir). Il sistema è costituito da una «Black box» installata sui mezzi che trasportano i rifiuti per monitorarne gli spostamenti e una chiavetta Usb dove vengono salvati tutti i dati relativi ai rifiuti stessi.
«Ancora una volta le imprese dovranno costringersi a questo salasso — riprende Corrarati — Anche per quest’anno, infatti, la legge di Bilancio ha adottato una paradossale proroga a metà: ha sospeso l’operatività del sistema ma ha lasciato in vita l’obbligo di iscrizione e il pagamento di un servizio ufficialmente non operativo». L’auspicio del presidente regionale Cna è che «vengano superate in via definitiva le logiche fondamentalmente errate del Sistri e offerta alle imprese una tracciabilità tutta nuova e adeguata».
Il presidente Cna La legge di bilancio ha sospeso il servizio ma bisogna registrarsi