Corriere del Trentino

Uil: Alotti verso il bis Priorità, nella lista anche gli acquedotti

Il segretario della Uil Alotti pronto per un nuovo mandato: domani il congresso regionale «Occupazion­e, le aziende investano nei dipendenti. Ma le politiche pubbliche vanno cambiate»

- Silvia Pagliuca

TRENTO Era il settembre del 2012 quando Walter Alotti diventava per la prima volta segretario generale della Uil del Trentino. Arrivava ai vertici del sindacato succedendo a Ermanno Monari. Domani, il 17esimo congresso regionale della Uil (alle 9, Sala Fbk in via Santa Croce) lo porterà, con tutta probabilit­à, a bissare il suo mandato. In tasca, la voglia di fare bene (ancora) e tante proposte da sottoporre alla giunta e al mondo economico trentino. A partire da un

focus, moderato dal direttore del Corriere del Trentino Enrico Franco, dedicato al «Lavoro breve».

Segretario, il lavoro aumenta per quantità, ma non per qualità. L’assessore Olivi sostiene di voler portare la disoccupaz­ione entro la fine dell’anno al di sotto del 5%. È un obiettivo realistico o un’utopia pre-elettorale?

«Sarebbe un grandissim­o risultato ma ricordo all’assessore che non possiamo riuscirci da soli né io né lui, sono le aziende che devono iniziare a investire di più nei loro dipendenti. Parlo di più conca

tratti a tempo indetermin­ato e di impegni concreti nella formazione permanente. Qualcosa, insomma, di ben diverso da questa selva di tempi determinat­i, somministr­azioni, contratti a chiamata di cui leggiamo a ogni nuova rilevazion­e statistica. Una giungla di lavori brevi che sta erodendo il futuro di tante persone e che impone un cambiament­o anche nelle politiche pubbliche». A cosa si riferisce?

«Anzitutto, alla revisione degli ammortizza­tori sociali che, anche grazie all’introduzio­ne del reddito di garanzia e dell’assegno unico, possiamo dire di aver già avviato. E poi, a interventi specifici come sulle politiche abitative. L’ultima riforma dell’edilizia pubblica e sociale ha 13 anni. È tempo di rimetterci mano puntando a sostenere non tanto l’acquisto delle case, quanto piuttosto gli affitti».

Tra le proposte che lancerà al congresso ce n’è una che colpisce particolar­mente poiché ha per protagonis­ta l’acqua. Di cosa si tratta? «Nasce da un’inchiesta del

Corriere del Trentino che ha evidenziat­o come gli acquedotti pubblici perdano in media il 30% dell’acqua, con picchi anche del 60%. Per questo, propongo alla Provincia l’attivazion­e di un piano di manutenzio­ne straordina­ria che permettere­bbe una gestione più efficace della risorsa idri-

e darebbe nuove opportunit­à di lavoro, facendo anche da volano al settore dell’edilizia e dell’impiantist­ica». Quali altri settori hanno bisogno di una revisione?

«Il turismo, senza dubbio. È arrivato il momento di applicare una tassa di scopo. Questo è un settore che ha beneficiat­o di tantissime agevolazio­ni e che ora deve restituire alla collettivi­tà, almeno in

parte, ciò di cui ha goduto. Certo, non so quanti, con la campagna elettorale alle porte, avranno il coraggio di metterci la faccia».

A proposito di elezioni, il voto del 4 marzo ha fatto saltare molti schemi. Crede che il sistema politico e sociale che ha caratteriz­zato il Trentino per anni stia venendo meno? «So che i cittadini votano

chi li ascolta davvero e so che la politica ha sbagliato su molti temi, penso alla scuola o alla sanità. È vero che il 4 marzo ha rappresent­ato, come molti hanno detto, un voto emotivo, ma se vogliamo che le prossime elezioni siano più fredde e razionali, chi governa deve mostrare più umiltà».

Intanto il sindacato ha sul tavolo dossier importanti: Sait, Aquaspace e Tessil 4, Itas, per citarne solo alcuni.

«Sono tutte partite che dimostrano una cosa: è ora che i lavoratori siedano nelle governance delle aziende. Non immagino certo un dipendente a prendere il posto dell’amministra­tore delegato, ma è doveroso avere una rappresent­anza dei lavoratori nei cda o nei consigli di vigilanza, sul modello tedesco».

Crede che queste opzioni siano realmente perseguibi­li, anche nei casi citati?

«Ci sono buone probabilit­à specie per Sait e Itas, consideran­do per altro che la prima è una cooperativ­a e la seconda è una mutua. E dico di più: perché, visto che la Provincia sembra d’accordo con questa impostazio­ne, non estendiamo il modello anche alle partecipat­e? Sono società in parte o interament­e pubbliche in cui avere delle rappresent­anze dirette dei lavoratori sarebbe ancora più importante».

Turismo È arrivato il momento di prevedere una tassa di scopo Elezioni Per evitare un voto emotivo chi governa si mostri più umile Governance I lavoratori devono avere un loro esponente nei board

 ??  ??
 ??  ?? Alla guida Walter Alotti è segretario generale della Uil del Trentino
Alla guida Walter Alotti è segretario generale della Uil del Trentino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy