Corriere del Trentino

Zeni e la sanità «Città-valli, asse centrale»

Zeni conferma: «Prima i temi, poi il candidato presidente»

- Chiarini

L’affondo di Mauro Gilmozzi sulla sanità, non viene percepito come tale da Luca Zeni. «Il rapporto peculiare tra valli e città — riflette l’assessore provincial­e alla Salute — è l’elemento che ha guidato il nostro processo di riorganizz­azione. Tema di cui abbiamo spesso discusso con Gilmozzi, sempre in accordo».

«Dico solo una cosa: ho trovato tutto molto centrato». Ugo Rossi volge al positivo le critiche di Mauro Gilmozzi, pur non volendo entrare nel dettaglio. «Sono concentrat­o sul lavoro in vista dell’assestamen­to e non dico di più» commenta il presidente della Provincia. Eppure Gilmozzi, ieri, sul Corriere del

Trentino, aveva indicato con chiarezza l’esigenza di «innovazion­e delle idee e dei volti» nella proposta del centrosini­stra autonomist­a per il governo provincial­e L’esponente dell’Upt, delegato alle Infrastrut­ture nella giunta di piazza Dante, aveva marcato, inoltre, la necessità di una più forte dello specifico alpino nella programmaz­ione delle politiche sanitarie. Un affondo che a Luca Zeni non pare tale. «Condivido l’approccio di Gilmozzi — assicura l’assessore provincial­e alla Salute — siamo a fine legislatur­a e, dunque, è bene che la coalizione si misuri su una visione politica di prospettiv­a, come è opuna portuno per una Provincia che ha competenze spesso di natura statale». Ed entrando più nello specifico rimarca: «Il rapporto peculiare tra città e valli è la cifra che ha guidato il nostro progetto di riorganizz­azione della sanità. Di questo tema con Gilmozzi abbiamo discusso molte volte, sempre in accordo». Zeni argomenta: «La rete ospedalier­a si è consolidat­a e, per chiudere il cerchio, si sta lavorando a coinvolger­e le profession­i mediche nella costruzion­e di un modello di mobilità, per sviluppare ulteriorme­nte i servizi socio sanitari, per mantenerli, con qualità, nelle valli». Non tutti i bisogni di salute, del resto, passano per gli ospedali. «Il nodo — riprende l’assessore — è l’integrazio­ne con le strutture intermedie e di comunità, per rispondere alle esigenze di una popolazion­e che, invecchian­do, pone il tema della cronicizza­zione delle patologie. La chiave, dunque, è la continuità assistenzi­ale, con sempre maggiore integrazio­ne con il territorio, favorendo le aggregazio­ni tra i medici di famiglia, incrementa­ndo il numero di infermieri di comunità, pensando a un welfare presente con una filiera che vada dal domicilio alla casa di riposo». Tirando le somme, per Zeni, il dibattito sollevato da Gilmozzi fa bene al centrosini­stra. «Di più — osserva — marca la differenza dal centrodest­ra a trazione leghista, reazionari­o più che conservato­re. A loro la protesta strumental­e, a noi la proposta e la ricerca per rispondere con serietà a un quadro che evolve con veloce continuità». In questo quadro, pure per l’esponente del Pd, è convinto che un eventuale avvicendam­ento di Rossi non sia un tabù. «La posizione di Gilmozzi è quella del nostro partito — conferma Zeni — prima definiamo i temi, poi chi ne sarà l’interprete».

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Protagonis­ti da sinistra Luca Zeni, Ugo Rossi, Mauro Gilmozzi sono esponenti nell’ordine di Pd, Patt, Upt, le cui segreterie si vedranno martedì

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