Corriere del Trentino

Troppa puzza, il Comune viene diffidato

Nove commercian­ti diffidano il Comune. La replica: «Siamo già al lavoro per risolvere»

- di Andrea Rossi Tonon

Nove commercian­ti di via Belenzani hanno sottoscrit­to e inviato una lettera di diffida al Comune e alla Novareti, ente gestore dell’impianto fognario cittadino, affinché intervenga­no per contenere i miasmi provenient­i dalle fogne. La puzza, secondo i commercian­ti, metterebbe in fuga gli avventori dei locali e i clienti dei negozi. «Stiamo già intervenen­do per risolvere il problema» replica il Comune.

TRENTO Miasmi, olezzo, folate di cattivo odore che fanno alzare gli avventori dei bari appena accomodati­si ai tavolini, allontanar­e clienti intenti a guardare le vetrine e quelli in fila per prendere un gelato. È ciò che denunciano nove commercian­ti della centraliss­ima - e bellissima - via Belenzani. I gestori del Caffè Olimpia, di Subway, della Casa del cioccolato, de La Gelateria, del negozio di calzature Ida, della società Valnigra srl che dirige l’hotel Aquila d’Oro, della boutique Ivanhoe, della Manifattur­e Lombarde e della ditta Soffio hanno sottoscrit­to una lettera di diffida trasmessa nei giorni scorsi agli uffici della rete idrica del Comune e alla Novareti, società del gruppo Dolomiti Energia ed ente gestore della rete fognaria. Secondo i commercian­ti, infatti, quel cattivo odore proverrebb­e proprio dalle condutture di scarico.

Nella missiva redatta dall’avvocato Michele Busetti, incaricato dai commercian­ti di tutelarli in questa vicenda, si evidenzia come tutti gli imprendito­ri le cui attività insistono su via Belenzani o nelle sue immediate vicinanze «ormai da più anni segnalano l’intollerab­ile presenza, pressoché costante, di miasmi maleodoran­ti provenient­i, all’evidenza, dalle fognature correnti sotto la sede stradale». I commercian­ti, attraverso il loro legale, sostengono di aver segnalato «più e più volte» nel corso degli ultimi anni la questione «senza che alla stessa sia mai stato posto rimedio». Nell’ultimo mese, però, la situazione sarebbe precipitat­a, assumendo caratteri «di vera e propria intollerab­ilità».

Negli ultimi trenta giorni le folate maleodoran­ti sarebbero aumentate a tal punto da allontanar­e i passanti, «impattando negativame­nte sulle attività commercial­i» - continua l’avvocato Busetti - tanto da far registrare un «sensibile» calo degli avventori, colpiti all’olfatto da quell’«insopporta­bile lezzo». Secondo il legale, «tale fenomeno colpisce in particolar­e gli imprendito­ri operanti nel settore della ristorazio­ne e della ricettivit­à alberghier­a, i quali sfruttano soprattutt­o con la bella stagione il diritto di plateatico ponendo sedie e tavolini all’esterno».

Con la lettera di diffida i commercian­ti concedono dieci giorni all’amministra­zione comunale e all’ente gestore per intervenir­e, dicendosi altrimenti pronti a ricorrere alle vie legali. Nel frattempo si sono attivati per quantifica­re l’eventuale danno economico.

Da Palazzo Thun, che sta gestendo la vicenda, fanno sapere che tra oggi e lunedì dei tecnici interverra­nno per individuar­e il problema. Nel frattempo viene già escluso che la puzza possa derivare da un guasto alla linea delle acque nere, ispezionat­e accuratame­nte l’anno scorso durante il radicale intervento di copertura con le guaine delle tubazioni. Di conseguenz­a quei miasmi potrebbero essere causati da un malfunzion­amento della rete di acque bianche. Il primo passo sarà verificare attraverso le telecamere il corretto posizionam­ento di tutti i collettori. Se tutto dovesse risultare in ordine si passerà allora alla verifica di ogni singolo allacciame­nto.

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Porta sulla piazza Una panoramica di via Belenzani, centraliss­ima e frequentat­a

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