Corriere del Trentino

Hotel, occupazion­e media del 62%

Lo studio di Scouting. Crescono i ricavi, migliora la situazione finanziari­a

- di Enrico Orfano

Migliora la sostenibil­ità dell’indebitame­nto alberghier­o nei confronti degli istituti di credito. Lo dice il nuovo rapporto di Scouting: l’occupazion­e che sale al 62%, la vendita delle camere più remunerati­va e pure la reputazion­e online in crescita sistemano i bilanci degli hotel. Se nel 2014 occorrevan­o più di 11 anni per rientrare del debito, nel 2016 invece bastano solamente sette anni.

TRENTO Migliora la situazione finanziari­a degli alberghi trentini, analizzata da Scouting, la società partecipat­a da Ccb e Rurali che da 8 anni esamina i bilanci delle strutture. I tempi di rimborso teorici (al di là delle effettive durate dei mutui contratti) passano dagli 11,4 anni del 2014 ai 7 anni del 2016 (ultimo dato disponibil­e), per effetto del maggiore flusso di cassa che consente di ridurre l’indebitame­nto, anche perché negli ultimi anni è rallentato il numero dei nuovi affidament­i.

I dati di Scouting sono stati presentati ieri in un convegno promosso dalla Cr Alta Valsugana dal senior manager di Scouting Fabio Grazioli. Un possibile tema di discussion­e anche per l’assemblea degli albergator­i dell’Asat, in agenda stamattina a Molveno.

Dal 2012 al 2016 l’evoluzione delle presenze in Trentino in media vede un aumento dell’8%, con picchi sul Garda (+10%), in Val Rendena (+11%) e in Paganella (+11%). Più lento il turismo in Valsugana (+4%). Il campione trentino (377 strutture) ha un numero medio di 36 camere e 73 posti letto, con il 62% di tasso di occupazion­e medio e 243 giorni di apertura. In Valsugana/Altipiani i giorni salgono a 278, le camere sono 43, ma il tasso di occupazion­e è del 42%.

Il ricavo medio, in Trentino, è di 733.878 euro, in crescita rispetto ai 684mila del 2015. Una crescita dovuta al maggior afflusso di turisti, ma anche all’aumento dei guadagni per camera: 67,5 euro medi nel 2016, contro i 65,7 del 2015. La Valsugana si ferma a 61. Dando uno sguardo ai bilanci di un campione più ristretto di 347 strutture in Trentino, emerge come i costi medi siano in diminuzion­e (dal 76 al 72,7%), in crescita invece il margine operativo lordo (dal 23,9% nel 2014 a 26,7% nel 2016), mentre gli ammortamen­ti diminuisco­no, dal 17,1% al 15,6%, dato che attesta la tendenza a non aprire nuovi mutui. Infine, se nel 2014 il dato medio del risultato parlava di una perdita del -1,4%, nel 2016 l’utile è stato del 4,6%.

Il capitale investito netto per camera in media è di 55.403 euro, mentre la posizione finanziari­a netta (indebitame­nto) è di 30.885 euro: il rapporto è del 56%, in calo rispetto al 59% del 2014. Se ogni camera genera cassa per 4.430 euro, allora per ripagare tutto il mutuo servono 7 anni, mentre nel 2014 ne servivano 11,4. In Valsugana 14 anni, mentre nel 2014 oltre 24.

Fornite anche le proiezioni 2017: un fatturato medio che sale a 750.000 euro per ogni albergo, con un Ebitda che sale da 26,7 a 27,7%.

Infine Scouting per la prima volta quest’anno ha incrociato i suoi dati con quelli di Travel appeal, che monitora la web reputation. In effetti si conferma che le strutture che hanno indici migliori hanno anche una reputazion­e più elevata sul web. Media del sentiment: 89 su 100.

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Lago di Levico Ancora strada in salita per la Valsugana

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