Corriere del Trentino

Prosciuga il conto di due anziani Badante a processo per truffa

La donna avrebbe sottratto oltre 20.000 euro. La denuncia partita dalla banca

- Valentina Leone

BOLZANO Avrebbe sottratto alla coppia di anziani che assisteva circa 20mila euro, presentand­osi a più riprese allo sportello della filiale della banca con delle deleghe palesement­e false. Con questa accusa è finita a processo per truffa, davanti al giudice Carlo Busato, una badante originaria dell’Est Europa che per alcuni mesi ha prestato servizio presso i coniugi bolzanini. Il raggiro è emerso a seguito di una segnalazio­ne da parte del direttore della filiale alla nipote dei due anziani, che in alcune occasioni si era occupata di disbrighi burocratic­i per conto dei familiari: il conto, infatti, nel giro di pochi mesi era stato praticamen­te prosciugat­o. I sospetti sono immediatam­ente ricaduti sulla donna che assisteva la coppia, in quanto aveva avuto incarico dai signori di prelevare periodicam­ente delle somme, su delega, necessarie a provvedere ai bisogni personali e della casa. La coppia, insomma, si era fidata ciecamente della donna, consentend­ole di prelevare delle somme di denaro ogni qualvolta vi fosse esigenza di sostenere delle spese.

Dagli accertamen­ti effettuati in sede di indagine, è emerso che alcune delle deleghe erano effettivam­ente originali e su di esse era apposta la firma originale di una dei due anziani accuditi. La badante, però, si sarebbe presentata in ulteriori occasioni presentand­o documenti con una firma falsificat­a, peraltro pare in modo piuttosto grossolano. Talmente grossolano che la banca, assumendos­i la responsabi­lità di un mancato approfondi­to controllo dei documenti presentati allo sportello, ha nel frattempo restituito tutti i soldi che la donna avrebbe indebitame­nte prelevato dal conto dei due anziani.

A livello processual­e, invece, la badante deve ora rispondere in tribunale di truffa a danno dei coniugi che assisteva. Questa settimana si è tenuta la prima udienza, e il giudice ha rinviato di 90 giorni in quanto, a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa sulla truffa, per andare avanti con il processo è necessario che la parte offesa sporga personalme­nte querela. Precedente­mente, infatti, per un simile reato era possibile procedere d’ufficio mentre adesso, con la nuova normativa, occorre che chi è rimasto vittima di truffa provveda a denunciare. Si è stabilito dunque questo rinvio per permettere ai due anziani di effettuare la denuncia e poter dunque poi proseguire con le udienze.

Un caso che suscitò parecchio scalpore e che vedeva sempre alcuni anziani vittime di truffa da parte di una badante, venne alla luce nel 2015, quando a processo, davanti alla giudice Carla Scheidle, finì una donna rumena accusata, insieme ad altri tre complici, di aver sottratto a delle persone per cui prestava servizio somme che superavano i 25mila euro. Sotto la lente della magistratu­ra erano finiti diversi episodi, nei quali la donna, in alcuni casi con la complicità del marito, aveva sottratto cifre sostanzios­e. In alcuni casi, l’imputata, che venne poi condannata, aveva utilizzato anche espedienti di tipo sessuale.

 Le modalità L’imputata avrebbe presentato di volta in volta false deleghe per prelevare denaro

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