Il passo che unisce
Ponte di Legno ha ospitato nei giorni scorsi un significativo momento di incontro tra le comunità della Val Camonica e della Val di Sole in occasione della seconda edizione della manifestazione «Il passo che unisce» che, dopo quello dell’Aprica nello scorso anno, ha avuto al centro il Passo del Tonale.
Territorio di aspri e sanguinosi scontri durante la Grande guerra e terra di lotta partigiana e di repressione nazifascista dopo l’8 settembre del 1943, il valico rappresenta per le popolazioni bresciane e trentine l’esempio concreto di un passaggio da una situazione di divisione e di guerra ad un rapporto di collaborazione in nome dei comuni valori di democrazia, pace, libertà e giustizia sociale. Proprio a questi principi si sono ispirati i gruppi di ragazze e ragazze degli istituti comprensivi delle due valli alpine che lunedì scorso hanno affollato il palazzetto dello sport di Ponte di Legno per recuperare il senso di una comune memoria, nella convinzione del compito essenziale di coinvolgere da protagoniste le giovani generazioni nel non agevole processo di elaborazione di fatti e avvenimenti storici che hanno segnato gli amministratori comunali delle due province e la valorizzazione del «percorso di continuità che vede negli eventi della prima guerra mondiale e negli assetti politici e sociali che ne seguirono le ragioni delle dinamiche destino di quelle zone e delle loro popolazioni».
Gli alunni/e delle scuole secondarie di Ponte di Legno, Edolo, Cedegolo, Capo di Ponte e dell’istituto comprensivo Alta Val di Sole di Fucine e Ossana hanno dato vita ad una serie di performance di carattere teatrale e musicale, basate su accurate ed inedite ricerche presso le fonti locali. I «racconti» hanno interessato vari campi di interesse storico: dalla deportazione delle popolazioni di confine alle drammatiche esperienze dei bombardamenti in aree abitate, dalla presenza di soggetti camuni nell’area trentina e di soggetti trentini operanti in Valcamonica nel periodo della Resistenza, al ricordo dei giovani martiri della lotta al fascismo.
Obiettivo dichiarato della manifestazione «la valorizzazione del percorso di continuità che vede negli eventi drammatici della Prima guerra mondiale e negli assetti politici e sociali che ad essa seguirono l’origine di quelle dinamiche che si svilupparono nei decenni successivi e che condussero infine alla definizione della nazione italiana come Repubblicana, democratica e antifascista.
Mario Cossali,