Il Csm: Kessler torni in servizio. L’ex deputato: basta toga
Dieci anni senza toga, assegnato un posto a Bolzano. «Lascio la magistratura»
Giovanni Kessler lascerà la magistratura e resterà a dirigere l’Agenzia delle dogane. L’annuncio è arrivato ieri dallo stesso ex deputato, chiarendo così il bivio di fronte al quale era stato messo dal Csm.
TRENTO La decisione del Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha generato per qualche ora la convinzione del rientro, in regione, di Giovanni Kessler. «Un malinteso — ha subito chiarito l’ex deputato dei Ds — Il Csm non dice che non sono autorizzato a ricoprire il ruolo di oggi, il pronunciamento chiede piuttosto di scegliere: tornare a fare il magistrato oppure continuare a dirigere l’Agenzia delle dogane». Tant’è che, seppur con dispiacere, Kessler ha così deciso: «Lascio la magistratura». Quindi non prenderà servizio alla Procura di Bolzano, dove il plenum aveva previsto di riassegnare l’ex presidente del consiglio provinciale di Trento.
Formalmente deciderà nelle prossime settimane come manifestare la sua decisione: se dimettersi oppure se decadere semplicemente dall’incarico, mantenendo il ruolo attuale alle Dogane. Esclude sin da ora il ricorso, invece. Dettagli. Nella sostanza Kessler non tornerà a fare il magistrato. Ieri il Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha bocciato la richiesta avanzata dall’ex parlamentare, attualmente in servizio all’Olaf, l’Ufficio antifrode europeo, funzionale a poter ricoprire il ruolo di direttore delle dogane a Roma. Di più: il consesso ha disposto che Kessler debba (meglio: dovrebbe) tornare a fare il magistrato, assegnandogli il posto di sostituto procuratore a Bolzano, incarico che ricopriva prima di mettere da parte la toga.
A motivare la pronuncia c’è una legge: la cosiddetta norma Giachetti (dal nome del deputato Pd che l’aveva presentata alla Camera) consente un tetto di dieci anni in cui è possibile svolgere altri ruoli. «I magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato non possono essere collocati fuori ruolo, per un tempo che, nell’arco del loro servizio superi complessivamente dieci anni, anche continuativi», recita il testo. Di qui il computo del Csm: nella sua carriera,co- minciata nel 1985, Kessler è stato fuori ruolo per 18 anni. E anche sottraendo dal totale il periodo in cui ha svolto il mandato parlamentare e successivamente amministrativo, supera il tetto massimo di 10 anni stabilito dalla legge.
«Attenzione, però — ha detto ieri Kessler, poco dopo la diffusione del pronunciamento — Il Csm non ha detto che non sono autorizzato a proseguire con ciò che sto facendo oggi, ha piuttosto stabilito che non posso mantenere l’incarico da “fuori ruolo”, c’è una piccola differenza». Per essere più chiari: «Devo scegliere tra stare dove sono o andare a esercitare la professione». Un bivio che Kessler vive con dispiacere ma con le idee chiare: «Alla fine del 2017 ho assunto l’impegno di guidare l’agenzia dogane e monopoli e di tornare a servire le istituzioni italiane dopo anni in Europa — ha precisato — Dinanzi a questa alternativa, sia pure a malincuore, decido di restare alla direzione dell’Adm». Ancora: «Voglio onorare l’impegno preso con il mio Paese e completare l’ambiziosa riforma in corso dell’amministrazione». Scartata, l’ipotesi del ricorso: «Potrei impugnare, ma non lo farò — ha aggiunto — Da un punto di vista sentimentale è un peccato, mi sono sempre sentito un magistrato italiano, ma tra poco sul mio curriculum scriverò “ex magistrato”». Abbandonare la professione non avrà ricadute pratiche: «Se non inibire la possibilità, eventuale e futura, di tornare a esercitare — ha chiarito ancora Kessler — Pazienza, ora ho un impegno e se mi costa l’uscita dalla magistratura lo farò». Alla Procura di Bolzano, ça
va sans dire, l’ex deputato non tornerà.