Corriere del Trentino

Religione e omosessual­ità «Prime timide aperture»

- Margherita Montanari

TRENTO «È importante riflettere e arrivare a un confronto tra religione e Lgbt in Italia, un paese la cui cultura è ancora profondame­nte influenzat­a dalla morale cattolica». Il commento del presidente dell’Arcigay Trento, Paolo Zanella, si riferisce all’assenza di esplicite concession­i di diritti da parte della chiesa cattolica a omosessual­i e transgende­r. Nonostante non esistano vere e proprie discrimina­zioni giuridiche, e nonostante con Papa Francesco si stia assistendo a una timida apertura al dialogo, parte della comunità Lgbt attende ancora il riconoscim­ento di diritti legati alla confession­e. La chiesa d’Inghilterr­a, invece, «si pone come punto di partenza per tutta questa riflession­e — spiega Marco Ventura, direttore del Centro per le scienze religiose di Fbk — sia in quanto laboratori­o di diritti religiosi, sia per il ruolo sociale e civile della chiesa, connesso alla scelta di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso». Sul tema sono intervenut­i lunedì Pierluigi Consorti, presidente dell’associazio­ne italiana dei docenti di diritto ecclesiast­ico e canonico nelle Università italiane, e il sacerdote responsabi­le della chiesa anglicana a Padova, Jonathan Boardman, nell’ambito dell’incontro «Chiese e omosessual­ità», un evento di avviciname­nto al Dolomiti Pride.

La tensione della morale cattolica nel rapportars­i alla realtà Lgbt, in Italia, sarebbe sempre meno evidente. Consorti lo sostiene con due esempi. «Ci sono sindaci — illustra — che, nonostante l’approvazio­ne della legge sulle unioni civili, scelgono di non celebrare le unioni civili. Il loro diniego, tuttavia, non è motivato dalla morale cattolica, ma è espression­e di una posizione politica. In aggiunta, abbiamo l’esempio di Monsignor Camisasca, vescovo di Reggio Emilia, che ha tenuto una veglia contro l’omofobia e la transfobia. Questo mi sembra testimonia­re che qualcosa sta cambiando all’interno della chiesa cattolica, seppur con molta fatica. Anche a livello di linguaggio».

Il dibattito incontra ancora una serie di ostacoli politici, oltre che religiosi. E qui un primo riferiment­o va alla decisione, presa qualche giorno fa dal rettore dell’ateneo di Verona, di sospendere una conferenza dal titolo «Lgbt: richiedent­i asilo, orientamen­to sessuale e identità di genere». Una scelta che è stata interpreta­ta come un cedimento alle pressioni delle forze politiche di estrema destra. Un secondo, invece, è all’altrettant­o rumorosa reazione scaturita dalla mancata concession­e di patrocinio della Provincia autonoma di Trento al Dolomiti Pride. Arriva invece, e si aggiunge a quello dei comuni di Trento, Bolzano, Merano e Villa Lagarina, il patrocinio del Comune di Riva del Garda al Dolomiti Pride di Trento.

 Consorti Alcuni sindaci non celebrano le unioni civili, ma non è motivato dalla morale cattolica

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Docente Pierluigi Consorti

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