Tnet sciopera per la fusione con Informatica
Spa provinciali, la rabbia dei sindacati. Marighetti: «Costretti al cambio di contratto»
Trentino network, in procinto di essere inglobata in Informatica Trentina, si è vista imporre il contratto dei metalmeccanici. «Un’accelerazione» per i sindacati, che proclamano uno sciopero il primo giugno.
TRENTO La fusione di Informatica trentina e Trentino network non convince né nel metodo né nei contenuti i dipendenti di Tnet. «È un processo calato dall’alto, in cui non si vogliono coinvolgere le organizzazioni sindacali e che non porterà a nessuna vera razionalizzazione». Per questa ragione i lavoratori insieme a Slc Cgil e Fistel Cisl sono pronti ad incrociare le braccia venerdì primo giugno per l’intera giornata, mentre sabato 2 si asterranno da straordinari e turni di reperibilità. «La fusione venga fermata» dicono.
Le categorie provinciali insieme alla Rsu da mesi chiedono un incontro con il presiI Ugo Rossi per affrontare i nodi irrisolti. «Non c’è alcun accordo né confronto sul contratto nazionale che verrà applicato ai dipendenti di Tnet. Con un’arroganza mai vista nella contrattazione in Tnet il presidente di Informatica Trentina, Mancuso, ha convocato nei giorni scorsi le Rsu comunicando la fusione tra le due società ed esplicitando che i lavoratori di Trentino network passeranno dal contratto nazionale delle telecomunicazioni a quello dei metalmeccanici — denunciano Norma Marighetti e Lorenzo Pomini —. Nessuna discussione, solo un’incomprensibile accelerazione».
sindacati, inoltre, non comprendono perché non si sia colta l’occasione di questa fusione per portare a termine il confronto sul contratto unico delle partecipate che poteva avere un primo banco di prova in questa operazione. «Definire prima un contratto unico avrebbe dato garanzie di maggiore trasparenza a questa operazione e alla gestione in generale delle partecipate. Da parte nostra abbiamo sempre partecipato in maniera costruttiva al confronto con la Provincia, che però in questa partita ci appare totalmente assente. Forse il contratto unico non è più una priorità nemmeno per Piazza Dante»? I vertici di Informatica Trentina, dal canto loro, si rifiutano di aprire un tavolo con le organizzazioni sindacali per l’armonizzazione anche dei contratti integrativi. «Con queste scelte e questi metodi si cancellano anni di contrattazione di secondo livello, contrattazione che ha sempre puntato sulla flessibilità, sulla conciliazione vita lavoro, un’organizzazione del lavoro che punta all’eccellenza del servizio valorizzando il lavoratore evitando inutili rigidità». La fusione va fermata, «numero di dirigenti della nuova società sarà la somma dei dirigenti attuali».