Yates ancora maglia rosa Intanto la Var penalizza Aru
Ciclismo, spettacolo ieri per la sedicesima tappa tra Trento e Rovereto. Penalità per Aru
TRENTO Così come era stata presentata, la cronometro Trento-Rovereto è stata una tappa decisiva. Abbiamo assistito alla consacrazione del fenomeno Yates: un talento che sin dalle prime tappe ha sorpreso tutti e che ieri ha sorpreso anche lui stesso. «Onestamente sono molto sorpreso di aver tenuto la maglia. Sono molto felice. Spero solo di non incappare in giornate nere o crisi gravi» ha detto ai microfoni a fine gara.
In realtà, Yates era ben cosciente che non avrebbe perso più di 3 secondi al chilometro rispetto a Dumoulin, nonostante, per pretattica o per eccessiva modestia, avesse fatto questa previsione. Era quasi impossibile che ciò avvenisse. Allo stesso modo era poco probabile che riuscisse a perdere soltanto poco più di 2 secondi. E invece, contro il pronostico di molti, il giovane britannico ha compiuto un’impresa ed è riuscito a fermare l’olandese a 56” dalla maglia rosa.
Come ha detto anche Francesco Moser ieri sul Corriere
del Trentino, Yates è in grande forma e sembra che niente possa fermarlo verso la vittoria del Giro d’Italia. Non una sconfitta di Dumoulin quindi, ma un’ennesima vittoria di Yates. Da questo momento in poi, nelle prossime tappe, il ciclista potrà smettere di giocare all’attacco e concedersi il lusso di correre sulla difensiva, cercando di congelare la maglia rosa.
Tom Dumoulin, da parte sua, ha disputato una corsa degna della maglia che indossava ieri per l’occasione: quella di campione del mondo a cronometro. Senza exploit, ma in linea con le sue doti da velocista. La 16° tappa del Giro, infatti, è stata vinta dall’australiano Dennis con un tempo di 40 minuti tondi al traguardo. Al secondo posto si è classificato il tedesco Martin (14”), al terzo l’olandese Dumoulin (22”) e a seguire Van Emden (27”) e Chris Froome (35”).
Il sesto posto era stato conquistato clamorosamente da Fabio Aru, ma a fine gara è stato penalizzato per scia dalla giuria: 20 secondi in più che lo hanno fatto scalare in ottava posizione. Piazzandosi però dietro i migliori specialisti della cronometro, nonostante sia uno scalatore puro. Un tempo che non aveva mai fatto in carriera e che di certo risolleva il morale del ragazzo dopo la bruttissima corsa di domenica, ma che crea allo stesso tempo ancora più dubbi. Quale è stata la causa dei 20 minuti a Sappada? La cronometro rispecchia la condizione fisica del ciclista. Dunque, a quanto sembra non si è trattato di un calo fisico, ma probabilmente di uno stop psicologico. Percepito anche dagli stessi tifosi. E ieri, sia prima nel riscaldamento che in seguito durante la corsa, hanno mostrato molto affetto nei confronti del sardo.