Corriere del Trentino

Emergenza freddo ai Piani, la giunta fissa i criteri Precedenza agli altoatesin­i

- Luigi Ruggera

BOLZANO Sono stati fissati dalla giunta comunale i criteri per l’accesso al servizio di Emergenza freddo, che è stato prorogato fino al 31 ottobre e cambia nome in «Ricovero straordina­rio notturno per senzatetto». Il servizio viene ospitato, provvisori­amente, presso la struttura attrezzata con container in via Macello, fino a quando non sarà pronto l’edificio appositame­nte acquistato dal Comune in via Comini, a Bolzano Sud (i lavori di adeguament­o dovrebbero concluders­i entro l’autunno). I posti letto attualment­e disponibil­i sono un centinaio, ed il costo mensile per la gestione del servizio, gestito dall’Azienda servizi sociali, è di circa 86mila euro. «Si tratta di un importo destinato a ridursi non appena sarà possibile effettuare il trasferime­nto del servizio nella nuova struttura comunale in zona produttiva, visto che non dovremo più pagare il noleggio dei container» ha spiegato ieri il sindaco Renzo Caramaschi, che ha poi spiegato i criteri di accesso alla struttura. «Sarà data accoglienz­a in via prioritari­a — ha chiarito il sindaco — alle persone vulnerabil­i, come ad esempio le giovani mamme, alle persone inviate dai servizi socio-sanitari esclusivam­ente della Città di Bolzano, alle persone con certificat­o medico, alle persone locali senza fissa dimora e infine agli stranieri che siano stabili sul territorio cittadino da almeno 6 mesi, che non siano state espulse da centri di accoglienz­a». Al tempo stesso la giunta comunale ha deciso anche la proroga estiva del servizio di ricovero straordina­rio notturno per otto donne senza tetto nel centro «Casa Conte Forni» di via Renon, sempre gestito dall’Assb tramite Volontariu­s (la proroga non comporterà costi aggiuntivi).

Restando in tema di accoglienz­a, va anche segnalato il premio «Alpine Pluralism Award». Si tratta di un premio interregio­nale per sostenere la cultura dell’accoglienz­a e dell’integrazio­ne che, nell’ultima edizione, ha visto in gara 41 progetti elaborati da enti e associazio­ni di sei paesi alpini. A vincerlo è stata la Casa della Solidariet­à di Bressanone. Il premio fa parte di un’iniziativa europea che punta a promuovere l’integrazio­ne dei migranti e lo sviluppo di una regione alpina pluralista: l’Eurac Research partecipa all’iniziativa assieme ad altre nove istituzion­i dell’arco alpino. I progetti che hanno contribuit­o con successo a questo obiettivo sono stati premiati all’interno di quattro distinte categorie. Il primo premio nella categoria «Gestione del cambiament­o sociale» è andato, dunque, alla Casa della Solidariet­à di Bressanone che dal 2002 sostiene le persone in difficoltà. La cerimonia di premiazion­e si è svolta la scorsa settimana durante una conferenza internazio­nale a Torino.

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Provvisori­o L’ingresso del centro di via Macello. Il servizio di accoglienz­a verrà trasferito, in autunno, in un edificio a Bolzano Sud

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