Südtirol Jazzfestival 2018 Riflettori sul grande nord
Presentata l’edizione dal 29 giugno con 55 concerti
Tutto pronto per l’edizione 2018 del Südtirol Jazzfestival Alto Adige, in programma dal 29 giugno all’8 luglio. «Un progetto — lo ha definito Klaus Widmann presidente del Jazzfestival — capace di unire il vecchio continente da Nord a Sud, esprimendo un sound pregno di tradizioni, culture e stili musicali diversi». Diventato ormai un punto fermo nel panorama continentale in tema di musica europea innovativa, quest’anno il Jazzfestival porterà in Alto Adige molti artisti provenienti da Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Paesi Baltici. Da qui il sottotitolo Exploring the North. Grandi nomi e artisti emergenti riempiranno città e montagne, piazze, teatri e capannoni di tutta la provincia.
Il concerto inaugurale del 29 giugno si terrà presso il grande deposito di materiali edili TopHaus nella zona industriale di Bolzano. Proprio in questo capannone, luogo insolito per un concerto jazz, gli spettatori potranno assistere ad un progetto esclusivo guidato dal sassofonista finnico Pauli Lyytinen assieme ad altri musicisti dell’Euroregione Tirolo — Alto Adige — Trentino e altri ospiti provenienti dalla Finlandia, Islanda, Svezia e Norvegia.
Particolarità di questa edizione è che molti artisti coinvolti nel concerto inaugurale suoneranno assieme per la prima volta. Questa è una delle prerogative del Jazzfestival che, all’insegna del motto «Nuove sonorità, guardando al futuro», rinuncia deliberatamente ai grandi nomi del panorama internazionale per puntare su artisti che amano sperimentare. «Quando ascoltiamo un brano di jazz nordico contemporaneo — spiega il presidente e direttore artistico Klaus Widmann — ci aspettiamo delle sonorità sferiche, in grado di riprodurre gli sconfinati paesaggi scandinavi. Tuttavia durante le nostre ricerche abbiamo scoperto che esiste una giovane generazione di musicisti che noi dell’Europa meridionale non conosciamo e che non corrisponde affatto al nostro immaginario. Questi gruppi fanno jazz mescolando pop, folk e rock, dando vita a un sound per certi versi potente e trasversale».
Venendo ai nomi, sui 55 concerti previsti nei dieci giorni di festival, 39 vedranno sul palco solisti o gruppi dei Paesi nordici, con una forte componente femminile. Tra i tanti, ci saranno il talentuoso trombettista finlandese Verneri Pohjola, il batterista danese Kalle Mathiese, che delizierà gli spettatori con un one-manshow con tanto di loop station, palloncini colorati, basso elettrico e trapano, il trio francese Ikui Doki e l’irresistibile «Fellini del jazz svedese» Nils Berg.
Tra le location coinvolte c’è il Museion, i Prati del Talvera, il Noi Techpark, l’esclusivo rifugio Comici, il Parkhotel Laurin, il Ca’ de Bezzi e molte altre. Per gli spettatori itineranti sono previsti otto jazz tour e un jazz pass con molti vantaggi. La gran parte dei concerti sarà a ingresso libero. Insomma quello di quest’anno sarà un festival che batterà nuovi sentieri, non seguendo le tendenze ma cercando di crearle.
Widmann Un progetto capace di unire vecchio e nuovo continente
Abbiamo scoperto una giovane generazione di musicisti a noi prima poco noti