Sicurezza, duello sindaco-Patt
Andreatta furioso: grave errore. Stanchina: niente crisi, votato in buona fede
«Sono irritato». Il sindaco Andreatta non digerisce la scelta di Patt e Gruppo misto che lo hanno mandato in minoranza in due votazioni su tre, nell’ultimo consiglio. L’assessore autonomista Stanchina: «Nessun tradimento».
TRENTO «Sono decisamente irritato». Alessandro Andreatta non ci gira intorno. La convergenza con il centrodestra di pezzi di maggioranza, Patt in primis, sul nodo Esercito gli è restata sullo stomaco. Lo smarcamento della pattuglia autonomista, con la sponda del Gruppo misto, ha mandato sotto il sindaco in due votazioni su tre, nel consiglio comunale di giovedì sera.
Sindaco Andreatta, il centrosinistra si è spaccato sulla sicurezza
«L’aula non ha dato l’ok all’impiego dell’Esercito, ma ha chiesto di sollecitare il Commissario di governo, il solo titolato, perché valuti il coinvolgimento dei militari a supporto delle forze di Polizia, locale e di Stato. Sul punto si è creata un’ampia maggioranza».
Nelle altre due votazioni, però, alcuni suoi alleati l’hanno messa in minoranza
«Opzioni assurde, assolutamente sbagliate nella forma e nel contenuto. In estrema sintesi, si chiede siano contattati dal municipio i vertici militari. Una responsabilità che non compete al sindaco e di cui non ho intenzione di farmi carico. Un auspicio, peraltro, in contraddizione con la richiesta di dialogo con il Commissariato di governo».
Patt e Gruppo misto, evidentemente, la pensano diversamente
«I cinque che hanno votato con il centrodestra hanno commesso un errore politico. I tre consiglieri e, a maggior ragione, i due assessori Roberto Stanchina e Tiziano Uez hanno sbagliato nel merito, nel metodo, nella sostanza».
Questo strappo potrebbe essere riverbero delle difficoltà al tavolo di confronto del centrosinistra in vista delle Provinciali?
«Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni. A me, personalmente, non interessa entrare in queste dinamiche. Mi interessa, invece andare avanti nell’azione amministrativa con efficacia. E, ribadisco, è stato commesso un errore dove non si sarebbe dovuto sbagliare».
Ora, comunque, va aperto il confronto con il Commissario di governo
«L’unico percorso attuabile. La Lega aveva presentato un ordine del giorno che andava in altra direzione. Nel dibattito si è recepito l’emendamento di Alberto Pattini, Salvatore Panetta, Eugenio Oliva aprendo la possibilità di una condivisione ampia. I 31 voti ottenuti lo hanno testimoniato, trasversalmente, dimostrando una reale attenzione al tema. Proprio per questo, risultano ancora più incomprensibili le scelte di chi, nella maggioranza, ha poi aderito alle altre esortazioni del centrodestra. Esortazioni che provocano un cortocircuito rispetto all’indicazione a porre operativamente il tema al commissario di governo».