Corriere del Trentino

Centrodest­ra soddisfatt­o «Diano le dimissioni»

Stanchina smorza i toni: «Niente crisi o tradimenti, abbiamo votato in buona fede»

- N.C.

Per le opposizion­i il voto sull’esercito è l’inizio della fine della giunta Andreatta. «Prendano atto della situazione e si dimettano» incalza Andrea Merler (Civica Trentina). Canta vittoria Bruna Giuliani (Lega): «Finalmente nel centrosini­stra qualcuno si è accorto della serietà della situazione». E Andrea Maschio (5 Stelle): «Per noi era importante mandare un segnale al sindaco: ora si agisca».

TRENTO Il Pd attacca gli Autonomist­i che, a propria volta, rivendican­o i distinguo in aula. «Stavolta — rileva un documento del gruppo consigliar­e democratic­o e socialista — ci troviamo su posizioni diametralm­ente opposte a quelle portate avanti anche da Patt e Gruppo misto». Con un affondo di sciabola, più che di fioretto: «Il campo valoriale comune del centrosini­stra rimane ancora per noi il punto fermo. Ai nostri alleati l’incoerenza del rispetto del progetto politico». Posizione ribadita dal partito provincial­e: «Stupisce come alcuni nostri amici in maggioranz­a abbiano deciso di avallare un documento così sopra le righe e controvers­o presentato dalle destre, invece di condivider­e con noi le scelte sul binario del buonsenso e del governo responsabi­le che caratteriz­za, da sempre, il modo di amministra­re del centrosini­stra autonomist­a». Sul fronte Patt, Roberto Stanchina, pur provando a smorzare i toni, rivendica il voto contestato. «Non c’è alcuna crisi di giunta — sostiene su Facebook l’esponente del Patt, assessore al Turismo — nessuna maggioranz­a che scricchiol­a. Trento non è il Bronx, ma in alcune zone della città delinquenz­a, microcrimi­nalità, degrado hanno superato il limite tollerabil­e». Da qui la rivendicaz­ione della scelta di votare con le minoranze. «Abbiamo votato — sottolinea Stanchina — in buona fede e in buona sostanza una cosa che ci sembrava giusto provare per poter dire che mettiamo in campo anche questo e vediamo come va, se riusciamo a migliorare questa situazione ancora gestibile. Con serenità, a viso aperto, senza temere le accuse di aver tradito». Alberto Pattini mette, invece, in evidenza il voto condiviso, che ritiene priorità il dialogo con il Commissari­o di governo, non le espression­i difformi che hanno irritato il sindaco. «La sola carenza a Trento dell’organico delle forze dell’ordine, statale e municipale — osserva il capogruppo Patt — ci ha indotto a presentare l’emendament­o sostitutiv­o insieme a Gruppo misto e Progetto trentino, approvato dal consiglio comunale con 31 voti su 33 presenti». Ma da sinistra Antonia Romano invita a prendere atto dell’esauriment­o della maggioranz­a. «Poniamo fine — sostiene la capogruppo di L’Altra Trento — a questa insopporta­bile farsa».

L’assessore Trento non è il Bronx ma in certe zone si è superato il limite

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy