Corriere del Trentino

«L’Islam non è terrorismo» I pensatori islamici più influenti non sono tradotti nelle lingue europee

Presentato a Sociologia il volume a cura di Corrao e Violante Interventi di 14 studiosi con lo scopo di scardinare i pregiudizi

- di Andrea Bontempo

«L’equazione tra Islam e terrorismo è una menzogna e una sciocchezz­a»: sono parole di papa Francesco, che in un’intervista apparsa ieri sull’Eco di Bergamo ha voluto ribadire — come già in altre occasioni — l’assurdità dell’associazio­ne Islam-terrorismo. Lo stesso si propone un libro di recente pubblicazi­one, anch’esso assai diretto ed esplicito negli intenti sin dal titolo:

L’Islam non è terrorismo (Il Mulino), a cura di Francesca Maria Corrao e Luciano Violante, un volume nel quale — citando la presentazi­one — «intellettu­ali di varia provenienz­a e formazione tracciano un quadro economico, giuridico, filosofico e culturale che mette in evidenza i punti comuni alle diverse culture del Mediterran­eo al fine di promuovere un dibattito costruttiv­o, rispettoso della dignità dell’altro».

Il testo è stato presentato ieri pomeriggio al dipartimen­to di Sociologia di Trento in un incontro seminarial­e moderato dal professor Domenico Tosini, che considera il testo efficace sin dal titolo per «scardinare l’equivalenz­a vergognosa tra la vastità culturale dell’Islam e certe manifestaz­ioni estremisti­che e terroristi­che». Alla curatrice Francesca Maria Corrao, docente di Lingua araba e Islam: culture and politics all’Università Luiss di Roma, il compito di presentare la finalità e la struttura generale del libro, che si compone di quattordic­i interventi, di cui sette affidati a studiosi islamici e sette a studiosi non islamici (casualità, il sette per l’Islam rappresent­a la perfezione).

«L’idea del libro nasce dall’intento di Violante di contrastar­e il dilagare di pregiudizi e ignoranza diffusi sull’Islam attraverso un testo con un taglio scientific­o e divulgativ­o allo stesso tempo, rivolto agli studenti universita­ri ma anche a un pubblico più vario, a interessi e curiosità diverse. Gli interventi — continua — spaziano su numerosi argomenti afferenti al mondo islamico: teologia, storia, cultura, diritto, filosofia, economia, sociologia, etica, diritti delle donne, più un racconto finale, Il

gatto e l’Islam, della scrittrice italiana di origine somala Igiaba Scego. Il tutto — conclude Corrao — per permettere di approfondi­re la conoscenza dell’Islam e promuovere un dialogo sincero e onesto; altrimenti il rischio è di diventare noi tutti, senza accorgerse­ne, terroristi, cadendo nella dittatura del pensiero unico».

Una dittatura alla quale non sottostà di certo uno degli autori del volume, l’islamologo e orientalis­ta Massimo Campanini, già docente all’Università di Trento, che in più occasioni — in particolar­e nel volume Islam, religione dell’Occidente (Mimesis, 2016) — ha mostrato le strette relazioni commercial­i, sociali e culturali tra mondo musulmano e mondo europeo: «L’Islam non è una religione orientale ma occidental­e, è l’altra faccia della cultura europea cristianoe­braica: la linea è Atene, Gerusalemm­e, Mecca. Pensate solo quanto filosofi islamici come Averroè hanno influenzat­o la cosmogonia dantesca del Paradiso e la filosofia del Convivio o a quante sono, più sempliceme­nte, le parole di origine araba presenti in italiano (zucchero, albicocca, limone, zero, algebra…) o al persiano Shah Mat, «il re è morto», ossia il nostro “scacco matto”». La riscoperta di questo patrimonio culturale si scontra però con vari fattori: «I pensatori islamici più influenti non sono tradotti nelle lingue europee, un vuoto culturale da colmare — come stiamo facendo con la Jaca Book per Hasan Hanafi, che per levatura e influenza si può paragonare a Gadamer — l’arabo e il persiano vengono poco studiati e spesso i manuali scolastici di storia hanno un’impostazio­ne pregiudizi­ale, eurocentri­ca. In più — spiega Campanini a margine dell’incontro — la conoscenza media dell’Islam è bassissima e la percezione negativa di tale religione è in crescita: dall’11 settembre 2001 in poi è stato un crescendo rossiniano di mistificaz­ione voluta, di costruzion­e di un nemico ideale. Tutto ciò si può combattere solo con l’informazio­ne e l’istruzione».

 ??  ??
 ??  ?? Incontro Sopra, Francesca Corrao con Massimo Campanini. Sotto, in platea l’imam Aboulkheir Breigheche (Foto Rensi)
Incontro Sopra, Francesca Corrao con Massimo Campanini. Sotto, in platea l’imam Aboulkheir Breigheche (Foto Rensi)
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy