Corriere del Trentino

Passione teatrale

Caldonazzo Trentino Book festival, libri ma anche musica ed eventi Attesti Bubola, Ovadia (con due spettacoli) e il Trento Poetry Slam

- Chiara Marsilli

Non solo libri al Trentino Book Festival. Al programma letterario della kermesse che popolerà Caldonazzo del 14 al 17 giugno, svelato in anteprima sul Corriere del Trentino di martedì, si accompagna una fitta agenda legata al mondo delle arti performati­ve e della musica. Il tema della «Passione», fil rouge di questa ottava edizione, verrà indagato attraverso incontri con alcuni protagonis­ti che esulano dalla «semplice» pagina scritta. Tra gli appuntamen­ti più attesi senza dubbio quello con Massimo Bubola, cantautore noto al grande pubblico per la lunga collaboraz­ione con Fabrizio De Andrè e autore del libro

Ballata senza nome. Proprio quest’ultima opera sarà protagonis­ta della presentazi­oneconcert­o in programma venerdì 15 giugno al Teatro di San Sisto. Bubola darà voce alla storia di Maria Bergamas, che il 28 ottobre 1921 nella Basilica di Aquileia scelse tra undici bare quella da tumulare a Roma nel monumento del Milite Ignoto, componendo una sorta di Antologia di Spoon

River della Grande Guerra. Mancato all’edizione 2017 del Festival per gravi motivi di salute, Moni Ovadia ha rispettato la parola data e torna nel 2018 con un doppio appuntamen­to.

Domenica 17, alle 17, al Book Garden presenterà con la solita ironia il libro Il coniglio Hitler e il cilindro del demagogo, mentre alle 20.30 al Teatro di San Sisto si immergerà nel XXVI canto dell’Inferno con Leggere Dante. Il coraggio di assumere il proprio

destino.

Tra i numerosi appuntamen­ti, da segnalare l’inaugurazi­one ufficiale del festival, venerdì 15 giugno, al Bar Centrale con il «Trento Poetry Slam»; l’incontro con Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista, che in conversazi­one con il direttore della Fondazione Alcide De Gasperi Marco Odorizzi racconterà della pubblicazi­one De Gasperi scrive (16 giugno alle 11 alla Casa della Cultura) e quello con l’attrice Chiara Francini, già in Trentino negli scorsi mesi a fianco di Raoul Bova

con lo spettacolo Due, che verrà a presentare il suo secondo libro Mia madre non lo

deve sapere (17 giugno alle 19 al Blue Coffee Bar). Ma tra i protagonis­ti non mancherann­o nomi per riflettere sul contempora­neo: Renzo Francescot­ti presenterà Un pierino

trentino, da lui stesso definito «romanza autobiogra­fico a racconti» (14 giugno alle 20 alla Casa della Cultura); il filosofo Umberto Galimberti che indagherà le nuove generazion­i con La parola ai giovani. Dialogo con la generazion­e del nichilismo attivo (17 giugno ore 12.20 al Book Garden); mentre l’ex parlamenta­re Marco Boato parlerà de Il lungo ’68 in Italia e nel mondo.

Cosa è stato, cosa resta (17 giugno alle 15.45 alla Casa della Cultura). Il 16, inoltre in Corte Trapp alle 21.30 Riccardo Gadotti con il Corpo bandistico di Caldonazzo proporrà

Viva Rota… Viva Fellini!, monologo musicale di Pino Loperfido, ideatore e direttore artistico del festival.

E la presentazi­one del programma è stata l’occasione per Loperfido per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Da otto anni — ha detto — realizziam­o questo festival con 80mila euro, un budget ridicolo rispetto a quello del Festival dell’Economia o del Trentino Film Festival». Oggetto dell’attacco la Provincia e Trentino Marketing. Sfogo culminato con la minaccia di dare le dimissioni dopo l’edizione 2019, il cui tema sarà il valore della nostalgia.

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Massimo Bubola

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