De Laurentis sicuro «Farò una mia lista»
L’ex leader degli Artigiani guarda al centrodestra e boccia i civici: «Non scelgono»
Carlo Daldoss e Francesco Valduga, come alternative a Ugo Rossi. In attesa del vertice di domani, nel centrosinistra si profilano queste ipotesi. Nel centrodestra, invece, emerge la novità Roberto De Laurentis che annuncia: presenterò una mia lista.
TRENTO In attesa del vertice di maggioranza di domani che vedrà seduti al tavolo tutti tranne il Patt, nel centrosinistra per ora ancora autonomista è gara a due tra Francesco Valduga e Carlo Daldoss come sfidante del presidente in carica Ugo Rossi. La vera novità spunta nel centrodestra e si chiama Roberto De Laurentis.
«Se presenterò una mia lista? Sì. Ho capito che se non vuoi fare il gregario per qualcun altro, o prendere ordini all’interno di partiti nazionali, ti devi attrezzare con una tua lista ed è quello che sto facendo». Per il lancio pare si dovrà attendere ancora qualche giorno, ma nelle prime settimane di giugno dovrebbe essere tutto pronto per l’esordio. «I tempi che ci attendono non saranno facili — premette l’ex presidente degli Artigiani trentini —. Intravedo a livello politico una crisi simile, per portata, a quella economica del 2008. In un mare tempestoso a contare non saranno tanto i partiti o la sola buona volontà, che alberga a destra come a sinistra. A contare sarà la capacità di tenere il timone e portare la barca sulla rotta migliore».
La provenienza politica di De Laurentis, nonostante un approccio «laico», è la destra e al centrodestra guarda oggi l’imprenditore che già nel 2013 aveva prospettato un suo possibile impegno diretto in politica. «Escludo impegni nel centrosinistra, ma esprimo anche le mie perplessità per un civismo che non decide mai da che parte stare».
Chi conosce De Laurentis non può dubitare del fatto che il pensiero sia già rivolto alla presidenza, ma per ora il posto di candidato in pectore del centrodestra è occupato da Maurizio Fugatti e questo suo ruolo di «tappo», in fondo, fa comodo a tutti. Nel frattempo, i movimenti non mancano. Progetto Trentino, ad esempio, ha avanzato la possibile candidatura di Marino Simoni. La coalizione, all’apparenza già compatta, in realtà dovrà superare due prove: la potenzialmente divisiva scelta del candidato presidente e le possibili ripercussioni dell’avventura di governo giallo-verde.
Nel centrosinistra, intanto, mentre la scomposizione di Leu e l’avvicinamento di Mdp e Insieme al centrosinistra pare già cosa fatta, non è chiaro cosa vogliano fare Valduga e i suoi «civici»: entrare nell’Upt e rigenerarlo come vorrebbero nell’Unione, o limitarsi a un avvicinamento guardingo? I prossimi giorni scioglieranno il quesito. Daldoss, nel frattempo, viene dato ormai piuttosto distante da Rossi. Anche lui, alla fine, potrebbe prendere la strada dell’Upt.