Arte moderna, asta da capogiro L’Evola «vola» a 40.000 euro
Rilanci per Depero e Melotti. Incasso stellare
BOLZANO La scorsa settimana, annunciando dalle pagine del
Corriere dell’Alto Adige l’asta organizzata ieri e ieri l’altro a Castel Mareccio da Bozner Kunstauktionen, ne avevamo parlato come di «un appuntamento da non perdere per collezionisti e appassionati di arte moderna». E pare proprio che gli estimatori del settore non si siano lasciati sfuggire la due-giorni in cui hanno sfilato oltre 500 lotti esclusivi con opere d’arte di raro pregio. A conferma del valore dei pezzi andati all’incanto, il pubblico internazionale che ha affollato la sala per la prima tornata dell’evento numero 33 della casa d’aste con sede a Bronzolo: oltre cento persone provenienti da Bressanone, Merano, Bolzano e Trento, ma anche da Innsbruck e Vienna, con paletta numerata alla mano, hanno rilanciato sui prezzi base d’asta fino a far schizzare alle stelle i lotti in vendita.
Venerdì i due dipinti di Julius Evola hanno segnato le performance più clamorose: quotati intorno ai 6mila euro, sono stati assegnati a prezzi superiori ai 30mila. Anche la scultura «Multiplo» del roveretano Fausto Melotti ha avuto diversi rilanci, ma con un
esito decisamente più contenuto, così come le opere in catalogo di Fortunato Depero: di quattro, ne sono stati battuti solo due. A fine serata, dei 150 lotti della tornata dedicata all’arte moderna, ne sono stati assegnati circa 60, ma l’incasso è stato da capogiro: oltre 400 mila euro.
E anche la seconda tranche di ieri, dedicata a 350 opere a soggetto trentino-tirolese, pochi minuti prima del via lasciava prevedere una performance intorno ai 300mila euro. «Abbiamo un piccolo olio di Alfons Walde che di sicuro verrà battuto per almeno 35mila euro e un trittico del 1913 di Albin Egger-Lienz che volerà oltre i 40mila — prevedeva ieri pomeriggio il direttore della casa d’aste, Stefano Consolati —. Il commercio d’arte non è così facile, ma per i galleristi è più complicato e anche per le opere dell’800, del barocco. Il moderno classico e il contemporaneo, invece, tirano sempre». Martedì toccherà a gioielli e orologi: «È la prima e non ho aspettative ma sono ottimista».