Integrativo Ninz Adesione Fiom «Ottima intesa»
Premio di risultato in aumento. Guarda: «Mai siglata intesa migliore» Coinvolti 250 dipendenti. Esclusa di nuovo la clausola sulle forniture
La Fiom, dopo il «Sì» del 90% dei lavoratori, ha sottoscritto il contratto integrativo alla Ninz. «Mai firmata un’intesa migliore» commentano i sindacalisti. Nel testo manca il vincolo sui fornitori.
Un nuovo integrativo firmato, un nuovo «boicottaggio» rientrato. Sostenuta da un ampio sostegno dei lavoratori, la Fiom Cgil ha firmato il nuovo contratto integrativo alla Ninz, azienda leader in Italia nella produzione di porte tagliafuoco e molto nota sui mercati internazionali. Nei due stabilimenti di Ala e Bolzano, Ninz dà lavoro a circa 250 dipendenti: 190 nella sede trentina e 60 in quella altoatesina.
«I lavoratori e le lavoratrici della Ninz hanno dato il via libera con una votazione che ha raccolto quasi il 90 per cento di “Sì”» spiega in una nota la segreteria del sindacato, dalla quale si aggiunge poi che il nuovo accordo «rimarrà in vigore fino a tutto il 2020» e «migliora in modo consistente quanto previsto dal precedente contratto interno sul piano dei diritti dei lavoratori e prevede anche un significativo incremento dei salari».
Nel dettaglio, il premio di risultato, che già si assestava mediamente intorno ai 5.000 euro all’anno, «potrà crescere fino a ulteriori 400 euro» spiega la Fiom. Come accadeva finora, il premio continuerà a essere anticipato con erogazioni mensili e «sarà collegato sia al raggiungimento di obiettivi di produzione sia all’effettiva presenza sul lavoro, fermi restando i diritti fissati nel contratto nazionale dei metalmeccanici applicato in azienda». «Con il nuovo accordo — illustra ancora la Fiom — gli obiettivi di produzione rimangono invariati per l’intero triennio di vigenza rispetto a quelli fissati nel precedente contratto, mentre riguardo al criterio della presenza la nuova intesa introduce importanti salvaguardie sia sulle assenze per malattia sia su altre tipologie di assenza».
Molto soddisfatti Michele Guarda della Fiom del Trentino e Fabio Parrichini della Fiom-Mav dell’Alto Adige, che parlano di «buon contratto integrativo» e sottolineano che l’intesa sottoscritta «rappresenta la migliore mai siglata sinora riguardo i diritti dei lavoratori coinvolti, con risvolti concreti e immediati anche sulle loro retribuzioni».
Ciò che nel nuovo integrativo non trova spazio è la clausola che avrebbe impegnato l’azienda ad avvalersi di fornitori artigiani che applicano il contratto collettivo provinciale del lavoro unitario del 2016. Salta quindi anche in Ninz, dopo che in Dana, il cosiddetto «boicottaggio» nei confronti degli Artigiani che applicano invece l’integrativo 2017 firmato dagli altri sindacati. Nell’assemblea dei lavoratori svoltasi a settembre dello scorso anno, i lavoratori della Ninz approvarono però l’inserimento dell’impegno sulle forniture nell’elenco delle richieste da avanzare all’azienda.