Biancofiore lancia l’election day Trento e Bolzano sono perplessi
L’esponente di Forza Italia: «Una via sensata». Il precedente del Friuli
I sostenitori del presidente della Repubblica sono sempre di meno. E tra i più strenui paladini di Sergio Mattarella ci sono i parlamentari del gruppo delle autonomie (Svp in testa). Dall’altra Lega e Cinque Stelle che gridano al golpe mentre Michaela Biancofiore torna a chiedere l’incarico per Matteo Salvini ma al tempo stesso lancia l’idea di un election day per politiche e provinciali. Uno scenario che in Trentino Alto Adige vogliono evitare come la peste, proprio per questo la data del voto (21 ottobre) è stata fissata con così largo anticipo. In ogni caso tutto è appeso ai destini e alle scelte del governo Cottarelli.
La crisi istituzione che sta vivendo l’Italia non ha precedenti. Senza governo da quasi tre mesi, il Belpaese si prepara a un ritorno alle urne in autunno. Non è ancora chiaro se sarà a settembre o a ottobre, in quel caso il voto per le politiche potrebbe sovrapporsi alle provinciali. Un vero e proprio election day che il centrosinistra vuole assolutamente evitare ma che invece piace al centrodestra. In particolare a Michaela Biancofiore, coordinatrice regionale di Forza Italia. «Io lo chiederò, se si voterà a ottobre è assurdo farlo a pochi giorni di distanza dalle provinciali» dice la deputata che ieri è anche tornata a rivendicare un incarico di governo per Salvini «che in Parlamento potrebbe trovare anche voti dai Cinquestelle oltre che da Forza Italia e Fratelli d’Italia».
L’election day è appeso al futuro del governo Cottarelli che ha il compito di traghettare l’Italia al voto in un clima da notte dei lunghi coltelli. La campagna elettorale è già iniziata, anzi a dirla tutta non è mai finita visto che il fallimento del governo Conte ha tutta l’aria di essere stata un’operazione pianificata a tavolino in vista delle elezioni. In ogni caso sia a Bolzano come a Trento non ritengono opportuno, politicamente parlando, la sovrapposizione tra politiche e provinciali, proprio per questo Kompatscher, supportato dal collega Rossi, ha già fissato la data della consultazione. Il 21 ottobre rischia di essere troppo in là per le politiche, attualmente a Roma si ragiona sull’ipotesi di tornare alle urne a settembre ma si tratta solo di supposizioni. Vista l’incertezza che regna nella Capitale ogni previsione è ormai azzardata. Ma sarebbe possibile avere una doppia elezione in regione? Da un punto di vista puramente tecnico, se i presidenti delle due province fossero d’accordo si potrebbe fare coincidere le date della chiamata alle urne. Ma siamo in un campo virtuale, visto che la macchina organizzativa è già stata avviata con tutta una serie di scadenze già fissate con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Scavando nella storia c’è però un precedente che riguarda il Friuli Venezia Giulia. L’allora presidente Riccardo Illy si dimise da presidente della Regione per fare coincidere le elezioni locali con quelle nazionali. Una scelta, per la cronaca, che portò male a Illy che venne poi sconfitto. Kompatscher e Rossi, a scanso di equivoci, hanno preferito scegliere un’altra strada.
Le date
Le consultazioni Provinciali si terranno il 21 ottobre, troppo tardi per le Politiche