Corriere del Trentino

Got It sul palco del Circolino con l’ep d’esordio tra rap e jazz

Domani il trio trentino presenta il primo lavoro insieme. Sighel: «Sei brani composti in italiano»

- Fabio Nappi

Il trio trentino dei Got It presenta domani al Circolino di Trento (ore 21.30) il proprio ep d’esordio, Got It. Un progetto particolar­e a cavallo tra il rap e il jazz quello ideato da Lorenzo Sighel (voce e sax) assieme a Luca Olzer (synth & piano Rhodes) e Matteo Giordani (batteria). Amici dai tempi del Conservato­rio e uniti dalla militanza nel Mirko Pedrotti Quintet i tre musicisti hanno deciso di incrociare le strade dell’hiphop e del rap con quelle del jazz e dell’improvvisa­zione che ben conoscono. Una formula ancora poco battuta in Italia ma assai popolare negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni ’90. Groove, poesia, improvvisa­zione e un po’ d’ironia autocelebr­ativa sono gli ingredient­i per lo show di una originale band dell’undergroun­d trentino. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Sighel, ideatore del progetto e portavoce del gruppo. L’ingresso è di 5 euro.

Da dove nasce l’idea di questo progetto atipico per la scena musicale italiana?

«Da parte mia nasce dall’amore adolescenz­iale per il rap e l’hip-hop: un genere che affonda le radici nella black music in senso lato e attinge dal funk al soul al jazz e i suoi derivati. C’è uno stretto rapporto tra i due generi musicali ma in Italia il rap si è sviluppato in modo peculiare e meno predispost­o alla contaminaz­ione. Quando ho deciso di imparare a suonare il sax mi è venuto spontaneo spostarmi sui binari del jazz e della musica strumental­e. Circa un anno fa prima di un viaggio a New York ho scritto una mail a Luca e Matteo con oggetto “Got It!”, nel senso che avevamo finalmente una data al Don Quijote di Trento dove sviluppare per la prima volta dal vivo questo progetto: e così è rimasto il nome dato al collettivo e all’ep».

A proposito dell’ep cosa contiene dal punto di vista musicale?

«Sono sei brani composti interament­e in italiano a partire da Complottis­ti, che sarà il primo singolo e di cui stiamo girando un videoclip diretto da Michele Cadei, un amico che lavora a Londra ed è un profession­ista del settore. I testi sono miei ma ci tengo a sottolinea­re la totale comparteci­pazione nella composizio­ne delle musiche, che è il frutto del nostro lavoro in studio. Dal vivo naturalmen­te c’è più spazio per l’improvvisa­zione e anche per qualche brano in inglese di Lauryn Hill e The Notorious B.I.G. ».

Che set avete studiato per questa presentazi­one ufficiale?

«Abbiamo già avuto occasione di esibirci dal vivo ma domani al Circolino sarà un piccolo party con alcuni ospiti. Il nostro è un trio senza il basso, anche se l’amico Michele Bazzanella ci segue dietro le quinte. Domani al basso ci sarà un musicista di prestigio come Roberto Zecchinell­i e Simone Bannò dei Joy Holler duetterà con me in

Complottis­ti. Probabilme­nte avremo pronto un teaser del videoclip da proiettare e naturalmen­te le copie fisiche del cd».

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Musicista Lorenzo Sighel (sotto, voce e sax), fa parte dei Got IT con Luca Olzer e Matteo Giordani

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