Corriere del Trentino

Millanta di recuperare i crediti Dovrà risarcire oltre 300.000 euro

Condannato a un anno e 10 mesi. In cinque si erano fidati di lui

- A. R. T.

TRENTO Vantava un curriculum a cinque stelle, contatti diretti con studi legali di Londra e aveva prospettat­o la possibilit­à di recuperare quei crediti che avevano investito poco prima ma che ora temevano di perdere. Si sarebbe trattato, però, solamente di un miraggio.

È ciò che ha stabilito il giudice del Tribunale di Trento Enrico Borrelli, che martedì ha condannato un 51enne alla pena di un anno e dieci mesi di reclusione nonché al risarcimen­to in favore di cinque persone costituite­si parti civili nel procedimen­to che lo vedeva imputato. Si tratta dei cinque investitor­i che a lui avrebbero affidato il compito di recuperare delle importanti somme di denaro investite in un fondo gestito da una società con sede in Nuova Zelanda. Complessiv­amente i cinque investitor­i avrebbero depositato sul fondo oltre 270mila euro, di cui poco più di 200mila appartenen­ti a uno solo di loro.

Temendo di perdere quel denaro, gli investitor­i avrebbero deciso di ritirare i propri crediti e per fare ciò si sarebbero voluti affidare a un profession­ista. Un lavoro per il quale si sarebbe quindi proposto il 51enne, presentato­si come un avvocato e procacciat­ore di affari a livello internazio­nale, iscritto al foro di Stoccolma e di Bruxelles ma anche alla camera di commercio di Parigi nella sezione arbitrato e come agente me- diatore e procacciat­ore in prodotti finanziari. Un curriculum fasullo secondo la Procura, che lo accusa di sostituzio­ne di persona. Tra i reati imputati all’uomo vi è però anche quello di truffa. Secondo l’accusa, infatti, il 51enne sarebbe riuscito a carpire la fiducia dei cinque investitor­i facendosi consegnare delle somme di denaro necessario all’avvio delle pratiche per il recupero dei loro crediti. Un’attività che però non avrebbe mai nemmeno iniziato, intascando­si quel denaro. Nonostante ciò, però, l’uomo avrebbe spiegato ai suoi clienti di aver avviato le pratiche e, solo alla fine di non essere riuscito nel suo compito. Il tempo trascorso nell’inattività, sempre secondo le accuse, avrebbe però portato alla scadenza dei termini entro i quali gli investitor­i avrebbero potuto richiedere il rimborso al fondo. Un monte di soldi andato in fumo. Per tali ragioni il giudice Borrelli ha disposto un risarcimen­to per complessiv­i 316.403,16 euro.

Secondo la difesa dell’imputato, però, resterebbe da dimostrare che l’uomo non è veramente iscritto ai fori di Stoccolma e Bruxelles. Inoltre i cinque investitor­i avrebbero manifestat­o l’intenzione di sporgere denuncia nei suoi confronti già a marzo del 2016, ma sarebbe stata presentata solamente a novembre.

Tempi

Scaduti i termini, il denaro investito è andato in fumo

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