«Se la Lega si confermerà Fugatti è il candidato Mattarella? Coraggioso»
TRENTO Se la tornata elettorale nazionale anticiperà quella provinciale, saranno i consensi a decidere quale forza politica del centrodestra trentino avrà il vantaggio di esprimere il nome del candidato alla presidenza della Provincia autonoma di Trento. «Se la Lega dovesse uscire enormemente più forte dalle nuove elezioni — chiosa — anche in Trentino non si potrebbe far finta di niente. In tal caso, il nome di Maurizio Fugatti, il candidato che è stato più esposto, andrebbe incorniciato d’oro. In caso contrario, Forza Italia è legittimata a fare avanti un nome». Non fa una piega il ragionamento di Giacomo Santini, storico volto prima di Forza Italia poi del Pdl, sia nel parlamento europeo, che in quello nazionale.
Crede che l’inciucio LegaM5s inciderà sulla compattezza del centrodestra alle provinciali di ottobre?
«Ammetto che, a seguito dell’accordo di governo col Movimento 5 stelle, il dialogo del centrodestra con Salvini si è fatto più difficoltoso. Nonostante gli scricchiolii, serve restare compatti».
È da escludere che, anche in Trentino, Lega e M5S cedano al richiamo di un’alleanza giallo-verde per rincorrere la maggioranza alle elezioni provinciali di ottobre?
«L’inciucio è impossibile nel contesto provinciale. I cittadini non lo appoggerebbero. Il sentimento autonomistico dà loro la capacità di distinguere gli opportunismi politici da chi è realmente interessato al territorio. Credo che anche a livello nazionale un’alleanza giallo-verde non potrebbe sopravvivere al primo mese di campagna elettorale».
E se Salvini decidesse di fare da solo?
«Spero comprenda che si vince per coalizioni, anche a livello provinciale. Così come in passato ha fatto Forza Italia ha fatto, pur di garantire la coalizione».
Come valuta la scelta di Mattarella? È andato oltre le sue prerogative? È stato troppo precipitoso scegliere di fermare il governo giallo-verde sul nome di Savona?
«La scelta di coraggio del presidente della Repubblica si è dimostrata provvidenziale. Coerenza e polso sono prerogative che gli spettano, sebbene siano state usate di rado in precedenza. Credo che abbia fermato una deriva. Un governo che ci avrebbe esposto soprattutto nel contesto europeo. Il contratto Lega-M5S avrebbe portato a una soluzione politica fatta di velleitarismi elettoralistici e propagandistici, non di indirizzo. E molte delle proposte avrebbero reso il paese indifendibile a livello europeo. In più, la scelta di non fare passi indietro sul nome di Paolo Savona, pena la formazione del governo, è stata una provocazione orchestrata ad arte da Salvini. Una provocazione per tornare velocemente a elezioni anticipate».
Come le sembra l’ipotesi di un governo Cottarelli?
«Ben venga il governo tecnico per almeno sei mesi».
Timori
Spero che il Carroccio rimanga nel centrodestra. L’alleanza con il M5s non regge