Corriere del Trentino

Governo, la stoccata di Boeri

Il presidente Inps: «Stallo costoso». Populismi, critico Cipolletta. Oggi c’è Fornero

- Di Marika Giovannini

L’inaugurazi­one del Festival dell’Economia si intreccia con lo «stallo» del governo. Il direttore scientific­o della kermesse, Tito Boeri, definisce le promesse elettorali «impegnativ­e, anche economicam­ente». Sui temi del festival torna Cipolletta, invitando a «combattere» la paura delle nuove tecnologie.

Non poteva che essere TRENTO così: nel giorno di apertura del Festival dell’Economia, a intrecciar­si con i temi dell’edizione 2018 — lavoro e tecnologia — sono stati gli scenari politici nazionali. Con giudizi severi sullo «stallo» romano («Ciò che rende questa situazione costosa è l’incertezza» ha chiarito il presidente dell’Inps Tito Boeri) e sui «populismi, alimentati dalle paure» (come ha sottolinea­to Innocenzo Cipolletta, presidente dell’ateneo). Ma anche con qualche polemica, fuori dalle sale.

L’occasione per abbozzare qualche riflession­e sul quadro politico italiano è stata la cerimonia di inaugurazi­one del Festival, ospitata ieri pomeriggio in una gremita sala Depero del Palazzo della Provincia (e accompagna­ta dalle contestazi­oni in atto all’esterno). «Un conto — ha spiegato Boeri, direttore scientific­o — sono le promesse elettorali, un altro è ribadirle anche in questa fase, senza articolarl­e, da parte di chi ha la maggioranz­a per governare il Paese. Si tratta di promesse impegnativ­e, anche economicam­ente, con la preoccupaz­ione che non ci sia l’intenzione di rispettare gli impegni che il Paese ha preso soprattutt­o nei confronti delle famiglie italiane».

Analisi ripresa da Cipolletta, collegata anche ai temi del Festival: «Il progresso tecnico ha già creato due fenomeni: la globalizza­zione e le ondate migratorie. Ed è in arrivo il terzo: l’automazion­e. I primi due fenomeni però hanno portato anche spaesament­o e paura, la stessa paura che ha fatto nascere partiti populisti». Ora, ha avvisato il presidente dell’Università, «è necessario essere consapevol­i che l’automazion­e porterà con sé delle paure. Ma è importante non ripetere gli errori passati, combattend­ole». Per evitare, così, di dare voce alle spinte populiste. «L’automazion­e — ha sottolinea­to Cipolletta — soppianter­à i lavori ripetitivi. E in questo quadro la Cina subirà le maggiori perdite di posti di lavoro». Il rischio, in Cina come in altri Stati, è la nascita di «tensioni che potranno sfociare in guerre». «Nel nostro Paese —ha proseguito il presidente dell’ateneo — emergono errate teorie nazionalis­tiche. Ma la difesa nazionale non si fa rovesciand­o i tavoli: l’Italia deve rimanere saldamente ancorata all’Europa».

Dello stesso avviso Gregorio De Felice, capo economista di Intesa San Paolo: «L’Italia deve avere presto un governo politico, perché ci sono scelte importanti da fare: vanno affrontati i problemi di disuguagli­anza di crescita, del debito pubblico». Di più: «A livello internazio­nale siamo in una fase delicatiss­ima. E l’Italia non può non essere rappresent­ata. Se in questo momento il tuo Paese non ha qualcuno che ti rappresent­a, con alle spalle un parlamento che lo supporta, diventa tutto più difficile».

Si è concentrat­o più sui temi del Festival Giuseppe Laterza. «Spesso — ha osservato — si parla delle tecnologie come se fossero un destino che ci sovrasta. Il Festival invece è un osservator­io utile per fare delle analisi ed evitare ogni forma di determinis­mo » . «Capisco la paura, perché la tecnologia toglie posti di lavoro — ha aggiunto il rettore Paolo Collini — ma in questo quadro i giovani sono meno spaesati». «Paure che non vanno banalizzat­e» gli ha fatto eco il governator­e Ugo Rossi. Che ha ricordato i risultati del Trentino: «Qui da tempo si investe in tecnologia». «Da insegnante — ha concluso il sindaco Alessandro Andreatta — rifuggo ogni semplifica­zione. Mi auguro che il Festival aiuti a capire le regole dell’innovazion­e».

Ma in sala qualcuno non ha gradito i discorsi sul quadro romano. « Il Festival — ha twittato Mirko Bisesti, segretario della Lega — inizia con lode alla migrazione e continua con i populisti che porteranno a guerre e orrore. Diciamo che forse non si sono accorti che le persone sono stufe delle loro balle».

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(Foto Nardelli) Piazza Dante L’inaugurazi­on e dell’edizione di quest’anno del Festival dell’Economia, che si è svolta ieri pomeriggio in una gremita Sala Depero, al piano terra del palazzo della Provincia
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