Intesa Carroccio-M5s Fraccaro ministro
La lista de premier Conte
Alla fine il governo giallo-verde tra Lega e Movimento Cinque stelle ha avuto il benestare da parte del presidente Sergio Mattarella. Nella lista dei ministri, cone si era paventato fin dall’inizio, troviamo anche il trentino Ricardo Fraccaro che avrà la delega ai rapporti con il Parlamento.
TRENTO Il tema all’ordine del giorno è talmente largo che, se non si porranno almeno un paio di paletti, la riunione rischia di protrarsi fino a tarda notte. Ma è inevitabile: lunedì sera, in via Torre verde, il Partito democratico riunirà l’assemblea per discutere della «situazione politica». Locale, ma anche nazionale.
Sul tavolo, del resto, ci sono questioni di non poco conto, che riguardano il sempre più vicino appuntamento elettorale di ottobre. Ma che guardano anche allo scenario politico romano.
Con un nodo su tutti: in vista dell’ennesimo vertice di coalizione ( convocato per martedì), i dem dovranno tornare ad affrontare la questione della leadership. Meglio: dopo aver più volte annunciato l’intenzione di portare al tavolo un nome alternativo a quello del governatore uscente Ugo Rossi, il segretario Giuliano Muzio dovrà provare, lunedì, a chiudere la partita in assemblea. Per rilanciare poi martedì l’eventuale «rosa». Ma qui già sorgono i primi problemi. I nomi, infatti, scarseggiano. E se nei giorni scorsi tra le alternative a Rossi erano emerse le ipotesi del segretario generale della Cgil Franco Ianeselli e della presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia — ma anche del sindaco di Rovereto Francesco Valduga, nel caso dell’avvicinamento dei sindaci civici al centrosinistra autonomista — oggi la « rosa » sembra essersi ridotta a un solo nome: quello di Baggia. La quale, secondo le indiscrezioni, avrebbe assicurato la propria disponibilità. Ma che non sarebbe in grado di incassare nemmeno la condivisione dell’intero Pd (senza contare l’eventuale scontata resistenza da parte del Patt, da sempre schierato a favore di un Rossi bis).
In casa dem, in ogni caso, sta crescendo una certa insofferenza. Dopo settimane di confronti, rinvii, dibattiti e poche certezze, in molti sollecitano una veloce conclusione del percorso. Non solo per quanto riguarda il candidato presidente, ma anche per la definizione del perimetro della coalizione (le aperture verso sinistra e verso i sindaci civici sembrano andare a rilento). Con la scadenza elettorale sempre più vicina — e con un quadro nazionale comunque non «amico» — una parte del Pd preme per la definizione della situazione, in modo da poter partire con la campagna elettorale. In questa parte, naturalmente, si collocano anche coloro che, nei dem, hanno sempre spinto per una riconferma del governatore uscente.
E intanto, se in provincia si cerca una quadratura del cerchio, a livello nazionale ieri pomeriggio si è arrivati a un accordo tra Lega e 5 Stelle, insperato fino a pochi giorni fa, con Giuseppe Conte presidente del Consiglio. E nella lista dei ministri c’è anche il nome dell’esponente pentastellato Riccardo Fraccaro: per lui l’incarico per i rapporti con il parlamento e la democrazia diretta.