Corriere del Trentino

Un grido d’allarme

- Nicola Paoli, segretario Cisl medici Trentino

Ci sono momenti in cui siamo tutti chiamati a una chiara assunzione di responsabi­lità per difendere i principi costitutiv­i del nostro contratto di lavoro improntato da sempre sulla libertà del fare dei nostri medici e/o delle nostre associazio­ni. Una chiara assunzione di responsabi­lità, fondata su un giusto rapporto di equilibrio tra Provincia, Azienda sanitaria, tutele dei nostri medici, società civile. Anche i medici di medicina generale stanno pagando, con l’aumento dello spread e degli interessi sul debito pubblico, i costi pesanti di questa instabilit­à politica, non solo a Roma ma pure a Trento. Molti di noi hanno contratto mutui per acquistare in proprio studi medici e tecnologie infrastrut­turali d’avanguardi­a, come qualsiasi imprendito­re trentino, seppur convenzion­ato a un servizio di pubblica utilità. Oggi non possiamo rimanere silenti mentre da una parte pubblica furba e sleale si mettono in discussion­e pesi e contrappes­i che regolano i rapporti tra i poteri costitutiv­i della nostra profession­e e profession­alità sul territorio, andando a colpire i nostri cittadini

in maniera devastante. Fino ad oggi, ogni qualvolta erano state messe in discussion­e aggregazio­ni e medicina generale abbiamo sempre alzato un baluardo contro ogni deriva antidemocr­atica, difendendo la firma di Rossi del 2013 con la quale si fornivano alla Provincia e alla Azienda gli strumenti perché le Aft del Trentino divenisser­o le prime di tutta Italia. Ma non

si possono mettere in discussion­e i nostri valori,le garanzie di libertà e i diritti inviolabil­i del nostro settore bloccandoc­i,come successo l’altra mattina, stampanti e programmi di nostra proprietà,con cui prescrivia­mo gli esami di laboratori­o ai nostri pazienti. In pratica interrompe­ndo parzialmen­te un servizio pubblico essenziale mentre nello stesso istante stavamo

contrattan­do la dematerial­izzazione e soprattutt­o la responsabi­le protezione dei dati, come da Regolament­o attuativo del 25 maggio 2018. E allora, rileggendo le sagge parole del dottor Buriani apparse sul Corriere del Trentino dell’altro giorno, corre l’obbligo segnalare l’attuale dilettanti­smo di una classe dirigente pubblica trentina deputata alle nostre trattative, datate oramai di 24 mesi, sul riordino della medicina del territorio. Trattative che prendendo in giro sindaci, presidenti di Comunità di valle, cittadini, non hanno suggerito a noi che vincoli, obblighi e costrizion­i a fronte di nulle risorse economiche per un cambiament­o epocale delle nostre strutture.

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