Valdastico, prove d’intesa tra Lega e Cinque Stelle
I conti del governatore. Valdastico e A22, l’asse gialloverde si testa in Trentino
Valdastico e rinnovo della concessione di Autobrennero: il capitolo infrastrutture si presenta, almeno in Trentino, come il banco di prova del contratto di governo tra Lega e Movimento.
TRENTO «Positivo che almeno questo spettacolo sia finito». Ugo Rossi non riesce a nascondere il suo disappunto per l’evoluzione della politica nazionale.
«Mi auguro — dice — che con la nascita del governo si superi questo clima da campagna elettorale. Ciò che noi chiediamo è stabilità e interlocuzione politica. La flat tax, ad esempio, costerebbe alle casse della Provincia 500 milioni di euro l’anno e non verrebbe compensata, almeno non nell’immediato, da un aumento dei consumi». La stabilità dei conti è la prima ma non l’unica preoccupazione del governatore, che vede il rinnovo della concessione di A22 vicinissima, ma anche a rischio di repentini ripensamenti da parte del nuovo esecutivo. «Il 12 giugno, a Bolzano, ci sarà un’importante giornata sui trasporti lungo l’asse del Brennero. Parleremo anche di A22 essendo tutto collegato. Oggi (ieri, ndr) ho chiamato Fraccaro per complimentarmi e gli ho anticipato alcune questioni». In ogni caso, Rossi auspica «un’interlocuzione franca e serena con il nuovo governo che vada al di là delle differenze politiche».
Ma i fronti sono aperti anche all’interno del governo. Malgrado il contratto «del cambiamento » preveda un’intesa geometrica tra i contraenti, le insidie ci sono. Un tema, su tutti, declinato in chiave territoriale potrebbe testare la fibra dell’accordo tra Lega e Movimento cinque stelle: le infrastrutture. Per il ministro pentastellato Danilo Toninelli, titolare del dicastero che coordina le grandi opere, i crucci potrebbero essere più d’uno. E in Trentino hanno due nomi: Valdastico (voluta da Lega, osteggiata da Riccardo Fraccaro) e concessione dell’A22. Per ora, i due azionisti dell’esecutivo non mostrano particolari preoccupazioni. «Sono due partite diverse: da una parte l’accordo nazionale, siglato con responsabilità, dall’altra ci sono percorsi territoriali», premette Maurizio Fugatti, deputato nonché candidato presidente della Lega indicato da Salvini. Chiusa la premessa, Fugatti entra nel merito e rimarca la bontà della Pirubì: «Dopo cinquant’anni di cocciutaggine da parte della giunta provinciale siamo a buon punto e non avrebbe senso tornare indietro». Di più: «Il percorso fatto è giustissimo e non può essere messo in discussione». Anche il rinnovo della concessione di Autobrennero, per la Lega dovrebbe chiudersi positivamente con questo esecutivo ( il Movimento cinque stelle ha invece sempre chiesto una gara). «Io mi farò portatore dell’istanza territoriale trentina che crede che l’inhouse sia una soluzione positiva per il territorio», rimarca.
E il Movimento cinque stelle del Trentino, come la vede? «Se c’è la buona volontà dei contraenti di tendere a un obiettivo comune, governare in maniera diversa – anche se si deve affrontare qualche difficoltà – è possibile», premette il consigliere provinciale Filippo Degasperi che non nega la dicotomia in tema di infrastrutture. «Abbiamo posizioni diverse», dice. Ma ci sono spazi d’intesa: «Un mese fa abbiamo fatto un incontro sulla Valdastico e su un punto siamo d’accordo: va esclusa l’uscita in Alta Valsugana». Anche sul tema Autobrennero, malgrado le perplessità fioccate a livello nazionale, il Movimento locale non ha mai preso posizione netta. Ma su entrambe le partite, Degasperi si augura una cosa: «Che prima di prendere posizione, Toninelli ascolti i territori».
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