Corriere del Trentino

Bene il concorso

- TRENTO

Il consiglio dell’Ordine degli Architetti esprime la propria opinione in merito all’opportunit­à di utilizzare lo strumento del concorso di progettazi­one qualora vi sia la necessità di intervenir­e in contesti di pregio architetto­nico e paesaggist­ico.

Con il concorso per piazza della Mostra è la prima volta, dopo molti anni, che i progettist­i trentini vengono direttamen­te coinvolti nelle scelte architetto­niche della città, e questo è sicurament­e un risultato positivo, che apre una nuova fase di collaboraz­ione con l’amministra­zione del comune di Trento.

Come commission­e concorsi dell’Ordine è stata presa una precisa posizione che valorizza il concorso consideran­dolo l’unica strada per progettare in contesti di pregio. Forse non è un dato conosciuto, ma lo strumento del concorso è nato assieme alla figura stessa del progettist­a, l’architetto, tecnico e umanista che gradatamen­te sostituì le maestranze di cantiere, nell’ideazione dell’edificio. Questo accadde nel Rinascimen­to. Il primo concorso di architettu­ra-arredoscul­tura di cui si ha notizia è il concorso bandito per la porta nord del Battistero di S. Giovanni a Firenze. In quella occasione, siamo nel 1401, vinse Lorenzo Ghiberti, con un progetto che Giulio Carlo Argan definisce poco innovativo, a fronte di un altro concorrent­e, Filippo Brunellesc­hi, che non piacque, appunto perché rivoluzion­ario. Lo sconfitto però si rifece qualche anno dopo, in occasione di un altro concorso, quello della cupola di S. Maria del Fiore (1418). Il Brunellesc­hi vinse, anzi stravinse poiché migliorò la tecnica romana di eseguire le volte, utilizzand­o materiali man mano più leggeri, dalla base alla sommità della cupola; si servì del passato, della storia, per progettare il presente ed quindi giungere nel futuro. Non credo quindi che il problema sia il concorso; possiamo fidarci di uno strumento, che con le opportune modifiche, fortune e sfortune, è arrivato fino a noi, percorrend­o oltre seicento anni di storia. Oggi, dopo un periodo buio in cui di concorsi se ne sono fatti troppo pochi sia in Trentino, che in tutta Italia, perdendo dimestiche­zza con questo strumento così performant­e, ma delicato, occorre un nuovo Rinascimen­to.

È chiaro comunque che per realizzare la nostra città ideale, occorra rispettare alcune semplici regole concorsual­i: un buon bando nasce da presuppost­i il più possibile condivisi nella cittadinan­za, e nelle istituzion­i e i progettist­i devono essere messi in condizione di dare il meglio. Occorre una documentaz­ione completa ed esaustiva e assicurare l’incarico al vincitore. La giuria deve essere di qualità, composta per la maggior parte da tecnici esperti nell’oggetto del concorso e di chiara fama, i membri della giuria devono essere ricompensa­ti per il loro lavoro con un importo che sia congruo.

Come Consiglio degli architetti, pertanto, nel rispetto di tutte le legittime opinioni sul progetto vincitore, condivide la scelta di effettuare un concorso per la progettazi­one di piazza Mostra, anche se un simile intervento avrebbe richiesto un maggiore allocament­o di risorse. L’Ordine si farà parte attiva per promuovere una mostra dei progetti con contestual­e dibattito che renderà possibile un confronto fra tutti i progetti presentati.

Ordine degli Architetti ,

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