Corriere del Trentino

Spettacoli

Ecco «Drodesera» Quando l’arte incontra le persone

- Chiara Marsilli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ritorna «Drodesera», il festival che da 38 anni indaga le nuove forme del reale attraverso l’arte performati­va e che da 16 anni abita gli spazi industrial­i della Centrale idroelettr­ica di Fies, in parte ancora funzionant­e. L’edizione 2018, dal 20 al 28 luglio, titola orgogliosa­mente «Super continent²». Due per dichiarare una precisa continuità con l’edizione 2017 che portava lo stesso nome, ma anche al quadrato: un modo per raccontare e indagare sempre più in profondità quella nuova Pangea che i movimenti delle arti e delle persone intessono, creando il nostro mondo. Dalla volontà della direttrice artistica Barbara Boninsegna e del co-curatore Filippo Andreatta ha origine la programmaz­ione, ancora in attesa di essere svelata nella sua interezza ma di cui sono già stati divulgati numerosi elementi.

Come sempre una parte dei giorni di spettacolo sarà dedicata al progetto di accompagna­mento creativo Live

Works. Nato come premio di performanc­e per giovani artisti emergenti si è evoluto in un incubatore di novità. I 12 selezionat­i

di quest’anno mostrerann­o i lavori ideati all’interno delle sale di Centralefi­es, accompagna­ti dallo sguardo vigile di artisti viventi o numi tutelari: la performer cipriota Maria Hassabi, la musicista lituana Lina Lpalyté, Giovanni Morbin, professore all’accademia di Brera (che il 29 giugno presenterà Il giro del Mondo con partenza da fermo (Movimento con passo falso), il collettivo berlinese Slavs & Tatars e Mario Mieli, storico e compianto attivista dei diritti LGBT.

Da sempre attento ai dialoghi e alle contaminaz­ioni, anche quest’anno Central efies non tradisce la sua identità di luogo di incontro tra sguardi e profession­ismi diversi tra loro. E così scorrendo tra i nomi di performer, artisti, filosofi, curatori, sound designer, architetti, ricercator­i, registi si scoprono i toscani Sotterrane­o (ex Teatro Sotterrane­o) che lavorano sul confine tra ironia e distopia; gli italianiss­imi Dewey Dell che presentera­nno la prima parte del dittico I am within/ I am Withou (in premiere assoluta al Festival Santarcang­elo a luglio); il «filosofo vegetale» Emanuele Coccia, studioso della metafisica applicata alle piante; gli architetti Luca Ruali e Nicola Di Croce, concentrat­i su progetti che indagano l’abbandono delle aree interne italiane, e molti altri.

Accanto agli italiani, artisti olandesi, spagnoli, austriaci, belgi, francesi, norvegesi, portoghesi, svedesi, estoni, iracheni a comporre un multiforme e multidimen­sionale quadro di arte e umanità. Tra gli altri, Jordi Colomer, artista chiamato a rappresent­are la Spagna a Venezia durante la «Biennale d’arte 2017» con un progetto su nomadismo e città, e il drammaturg­o portoghese Tiago Rodrigues, direttore artistico del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona.

Inoltre quest’anno il festival sarà preceduto da due antici- pazioni. Il 12 giugno lo spettacolo musicale Curon / Graun di OHT porterà per la prima volta l’Orchestra Haydn nella centrale idroelettr­ica sul Sarca e il 7 luglio verrà inaugurata la mostra antologica di Giovanni Moribin a cura del critico Denis Isaia con la performanc­e A

perdifiato. Altri dettagli sul programma sul sito: www.centralefi­es.it.

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 ??  ?? Drodesera» è il festival che da 38 anni indaga le nuove forme del reale attraverso l’arte performati­va e che da 16 anni abita gli spazi industrial­i della Centrale idroelettr­ica di Fies
Drodesera» è il festival che da 38 anni indaga le nuove forme del reale attraverso l’arte performati­va e che da 16 anni abita gli spazi industrial­i della Centrale idroelettr­ica di Fies
 ??  ?? L’edizione 2018, dal 20 al 28 luglio, «Superconti­nent²» , vede due anteprime a giugno
L’edizione 2018, dal 20 al 28 luglio, «Superconti­nent²» , vede due anteprime a giugno
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Festival Molti gli spettacoli che si snocciolan­o dal 20 al 28 luglio

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