Corriere del Trentino

Andreatta: la democrazia è stata delegittim­ata

Festa della repubblica, sindaco contro Carroccio e M5s. Gioffrè: migranti, più unità

- Silvia Pagliuca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO È stato il primo 2 giugno dai colori giallo-verde e mai come quest’anno la politica ha fatto sentire il peso della sua presenza. Il più duro, dal palco di piazza Duomo, davanti alle rappresent­anze militari e a una folla pronta a celebrare il 72° anniversar­io della Repubblica italiana, è stato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «Poche volte il compleanno della Repubblica è stato festeggiat­o in un clima politico così conflittua­le. Mai la democrazia rappresent­ativa è stata così delegittim­ata. È questo ci preoccupa» ha esordito puntando il dito contro quanti aizzano le masse (qualche giorno fa, Matteo Salvini aveva detto: «La prospettiv­a è popolo contro élite»): «È pericoloso pensare che il mondo sia un campo di battaglia tra élite egoiste e popolo innocente, tra casta privilegia­ta e cittadini in difficoltà». E allo stesso modo, Andreatta ha apostrofat­o chi rifiuta di riconoscer­si nei partiti, come il Movimento 5 Stelle: «Era stato il fascismo ad azzerare i partiti e sappiamo bene come finì quell’ubriacatur­a. Inoltre, è pericoloso vedere ovunque il complotto: se così fosse, solo un pifferaio magico potrebbe riuscire a condurci alla luce». Da qui, l’appello affinché «nessuno scelga la scorciatoi­a della delegittim­azione delle istituzion­i perché il disconosci­mento di ogni autorità è un punto di non ritorno».

E il richiamo alla fiducia nella Carta costituzio­nale e nei padri costituent­i viene anche dal presidente della Provincia Ugo Rossi. «Il confronto politico non dovrebbe mai mettere in discussion­e le istituzion­i democratic­he. Il 2 giugno è stato un giorno di svolta nel ‘46 e deve tornare a esserlo oggi. Dopo giorni di tensione, dobbiamo smorzare i toni». Soprattutt­o, secondo il governator­e, non bisogna sottovalut­are le scelte storiche: «La Costituzio­ne ha bisogno del nostro contributo quotidiano perché non fu scontata la sua promulgazi­one così come non lo è stata quella della nostra Autonomia. Tocca a noi oggi valorizzar­la, ricercando il bene comune e contrastan­do il qualunquis­mo».

Accanto a lui, Maurizio Fugatti, candidato in pectore per la Lega alle elezioni provincial­i di ottobre, non perde occasione per mandare un messaggio pungente proprio a Rossi: «Al presidente non piace la flat tax? È un problema suo. Sono convinto che i trentini saranno felici di pagare meno tasse». Il riferiment­o è alla preoccupaz­ione espressa da Rossi al Corriere del Trentino circa il nuovo governo: «La flat tax — aveva detto il presidente — costerebbe alle casse della Provincia 500 milioni di euro l’anno». Ma Fugatti, ricordando che la prossima settimana stenderà con la coalizione le basi programmat­iche per le elezioni ottobrine, ha ribadito che quello appena nato è il governo migliore possibile: «L’alternativ­a sarebbe stata il voto e la gente non avrebbe capito. Questa alleanza tiene conto della volontà popolare». Scettica, invece, la parlamenta­re forzista Elena Testor: «Mi asterrò, condivido solo una parte del programma 5 Stelle– Lega. Riconosco che l’esecutivo politico è la soluzione migliore per il Paese, ma non potrei mai votare provvedime­nti come il reddito di cittadinan­za». Ancora più netta la verde Lucia Coppola: «Sono molto preoccupat­a per i diritti civili. Spero non si facciano passi indietro rispetto alle conquiste fatte in questi anni. E ricordo a Salvini che i 5 miliardi di euro che vuol togliere ai migranti vengono dall’Europa, quindi non può che usarli per l’accoglienz­a». E alle sfide poste dai flussi migratori guarda con preoccupaz­ione anche il commissari­o del governo, Pasquale Giuffrè: «Gli sbarchi potrebbero riprendere vigore, auspico una presa di coscienza di tutti i Paesi europei nel nome di una responsabi­lità condivisa. E invito la comunità a tornare a essere unita e coesa, ispirandos­i al bel messaggio dato dall’adunata degli alpini».

Fugatti A Rossi non piace la flat tax? Problema suo. Ai trentini piacerà Coppola Salvini non può togliere i 5 miliardi per i profughi perché sono soldi dell’Ue

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Cerimonia Il sindaco Andreatta

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