Corriere del Trentino

«Al club per tutti noi era quasi un papà»

Il ricordo di un’ex praticante di Treviso. Girardi: «Elevata esperienza»

- Renato Piva Luigi Ruggera © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO «Qui Riccardo era per tutti quasi un papà, un nonno», dice una pilota del club trevigiano. Avi era il capo degli istruttori della scuola di volo di Treviso, dopo una lunga carriera da pilota civile, prima per Alitalia, quindi Alpieagle e Air Dolomiti. «Aveva una profonda passione per il proprio lavoro — ricorda la pilota che, formata dall’istruttore scomparso, chiede di tacere il proprio nome — Era meticoloso, pur se amava scherzare. Devo dirlo: è stato un insegnante perfetto. Da ex pilota di linea sapeva completare anche le manovre più impegnativ­e, ma sempre sotto controllo. Aveva un’altissima capacità di controllo, anche nelle situazioni più complicate. Ora siamo tutti sconvolti» chiude l’ex allieva. Il pilota lascia la moglie, Stefania Soligo, e il figlio Andrea, 29 anni. Maurizio Patuelli, presidente dell’aeroclub di Treviso, lo ricorda così: «Il volo era la sua vita. Ha formato tante nuove leve, tante persone che desiderava­no quell’esperienza». Dietro al pilota che uomo c’era? «Una bravissima persona, aperta, espansiva, sorridente, e un profession­ista incredibil­e. Se poteva farti un piacere te lo faceva, senza pensarci un minuto. Collaborav­a con noi da circa dieci anni, sì». A Terlano, dove era nato, era rimasta la madre del pilota, scomparsa qualche anno fa. Lui quindi saliva da Trevignano, dove abitava con la famiglia, per andre a trovare l’anziana madre: in quei giorni di permanenza in Alto Adige, faceva per alcune ore l’istruttore all’aeroclub di Bolzano. Una «collaboraz­ione saltuaria», dicono qui: aveva i propri allievi, si accordava per le lezioni e «saliva» dal Trevigiano. «Era un bravo istruttore — dice Alexander Sasso, istruttore bolzanino — certamente preparato, persona riservata». E uno storico socio dell’Aeroclub bolzanino, l’ex giornalist­a Rai Celestino Girardi, ricorda: «Avi aveva un’elevata esperienza, che gli derivava non solo dalla sua passata profession­e di pilota ma anche dalla sua successiva attività di istruttore. Il volo era la sua passione, e nell’ambiente si raccontava un aneddoto di molti anni fa quando una notte dormì all’aeroporto pur di potersi mettere ai comandi del suo aereo già alle prime luci del giorno».

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Esperto Il pilota Riccardo Avi

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